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27 January 2007

ddl Mastella: memorie imposte e opinioni in galera

Qui Ceppaloni, chiamate Bruxelles. Chi l'avrebbe detto che Mastella, ministro di Grazia e Giustizia nonché noto cambia-casacca in politica si fosse ritagliato una nomea di forcaiolo da Forcolandia? E se questo decreto passa così  com' è,  può pure gloriarsi d'essere tra i  primi in Europa. All'inizio,  il ddl Mastella, venne battezzato decreto "antinegazionista". Poi fatta la legge, trovato l'inganno. Perché offendere quei 200 storici di tutte le tendenze politiche che hanno cominciato a raccogliere firme poiché - a detta loro - il ddl impediva la libertà di ricerca storica, scientifica e storiografica? Così,  ecco l'ennesima furbata e... zac! Qua ti cancello il termine "negazionismo". Là, non faccio riferimento esplicito alla parola Shoah e ti rimedio un bel decretone a 360 gradi contro "reati d'opinione" genericamente intesi.
Tutti felici e contenti: gli storici perché non saranno più tirati in ballo. Gli ebrei, perché non saranno i responsabili di questa legge-capestro in quanto non sarà la difesa della loro minoranza religiosa il "target" principale ed esclusivo, in materia di giurisprudenza. Ma guai a chi oserà parlare di "superiorità" di civiltà , razze, religioni, sesso, ecc. Ci sarà il tintinnio delle manette e la reclusione assicurata per 4 anni.
Lo sapevamo già. E lo avevamo scritto già in tempi non sospetti, che il negazionismo e gli Ebrei erano le classiche "foglie di fico" per coprire tutto il resto.
Se in Europa (sempre più eurostrabica) si voleva per davvero dare una mano agli Ebrei , perché non emettere sanzioni contro il principale negazionista antisemita al mondo, e cioè il presidente iraniano Ahmadinejad, reo di proclamare ai quattro venti il  Jihad nucleare contro quello stato di Israele, da lui  e dai suoi predecessori, denominato "il piccolo Satana"? Invece in Ue, si glissa su embargo e sanzioni all'Iran per offrire il gadget sul "negazionismo". Qualcuno l'ha capito e non sta al gioco. Ma sono ancora in pochi. Amos Luzzatto, ex presidente della Comunità ebraica italiana ha dichiarato che una democrazia che ha bisogno di far sentire il tintinnio delle manette per affermare certi valori,  è una democrazia debole. Yasha Reibman (della comunità ebraica milanese) ha parlato apertamente di strumentalizzazione e di contentino nei confronti degli Ebrei:  "Ogni reato autonomo di  negazionismo finisce per tranquillizzare le coscienze in Europa , senza considerare che oggi, il vero nemico è il regime fondamentalista di Ahmadinejad che sta contagiando anche l'Egitto". 
Nei fatti il ddl Mastella impone coattivamente valori come la memoria per l'Olocausto  che nessun paese democratico si sognerebbe di imporre a colpi di Codice Penale. Un paese civile, organizza campagne di informazione, di sensibilizzazione, mostre con documenti, resti e testimonianze. Ma quando mai impone l'uso della memoria per decreto legge? In realtà, alla fin fine,  il ddl va a ripescare la Legge Mancino del '93 estendendola e rendendola attuativa in tutte le sue parti. Nella relazione tecnica di detto ddl sta scritto che "sarà possibile repirmere con efficacia ogni forma di esternazione concernente la superiorità e l'odio razziale..." e che tale soluzione lascia intendere che spetterà ai giudici decidere SE e COME forzare l'interpretazione della norma.
 
Dunque,  tutto il potere alle toghe! Già lo sapevamo che andava a finire così. Come se i giudici non ne avessero già abbastanza di potere....Memorie imposte dall'alto e opinioni in manette. Tu chiamala ancora, se vuoi, democrazia...
Oriana Fallaci riuscì a cavarsela per il rotto della cuffia contro il MRAP islamico in Francia. Idem lo scrittore francese  Houellebecq. Ma in Italia Oriana morì giusto in  tempo per non andare davanti al tribunale di Bergamo, ai sensi della legge Mancino. Che ne sarà della libertà d'espressione?
Una curiosità però ce l'avrei. Come si comporteranno i nostri solerti magistrati quando dovranno sanzionare frasi prese dal Corano come "Gli uomini sono preposti alle donne, perché Dio ha prescelto alcuni esseri sugli altri...; quanto a quelle di cui temete atti di disobbedienza, ammonitele, poi lasciatele solo nei loro letti, poi battetele (Corano versetto IV, 34)?!
 
Beh, se non sbaglio ci sono gli estremi evidenti per apologia di superiorità di sesso. Scommettiamo che nel Paese di Acchiappacitrulli, verrà sanzionata la vittima invece del carnefice? A pensare male ci si azzecca. E non è peccato. Il vero peccato è l'idiozia di certe leggi e di chi le mette in atto.
 
 

23 January 2007

La poligamia è già tra di noi...

...ma in Italia si dorme e si finge di non accorgersene. Dorme la sinistra che in qualche modo la incoraggia. Dorme la destra che non si oppone con la dovuta veemenza a quello che potrebbe essere il canto del cigno della nostra civiltà. Delle nostre conquiste, dei nostri diritti relativi a donne, uomini, mogli e figli del nostro Occidente. Ma soprattutto non si vuole capire che continuare con la politica dello struzzo, si rischia di non poter più contenere le pretese arroganti e pressanti da parte di chi considera sacri e inviolabili i loro riti, le loro tradizioni e usanze, ma che poi offende quelle cristiane nonché i dettami e le regole delle società occidentali laiche e secolarizzate nelle quali, lungi dall'integrarsi, combattono e remano contro.

Il fatto avvenne domenica 21 gennaio alle ore 20, 15 nel corso del TG1 , dove fu intervistato un tale medico omeopata siriano dell'UCOII a nome Mohamed Baha' el-Din Ghrewati, il quale ha dichiarato a microfoni aperti e con un'impudenza inverosimile, che in Italia esiste qualche milione di poligami e che tanto vale prenderne atto e "legalizzarli". Che lui, poverino, è costretto a operare in clandestinità; che non può portare tutte le sue mogli in Italia perché qui la poligamia è illegale. Ma che poligamia "vuol dire salvare le donne dalle fregature dell'uomo" e che in questo senso rappresenta una valorizzazione del femminile contro quei cattivacci di maschi occidentali. Ma guarda un po'!
Da sinistra non si è levata nemmeno una voce di sdegno, tanto per cambiare. Forse nel timore che lottando contro questi abusi, possano rinfacciargli i Pacs dei gay. Bene, chi avesse letto il post sottostante, avrà visto che mi chiedo se viviamo ancora in uno stato di diritto. Quel signore dichiara davanti alle telecamere d'essere poligamo; richiede espressamente la "poligamia legalizzata", però la galera per "bigamia", a quanto pare, la rischiò solo il cittadino italiano Carlo Ponti, produttore cinematografico appena morto. Tant'è che dovette andare in America eppoi in Francia per schivare gli arresti e poter sposare Sofia Loren. Altri tempi? Mica tanto...
Ecco un'altra (l'ennesima) forma di doppiopesismo della nostra giustizia. Per bigamia, Italiani in galera. Per poligamia dichiarata, invece, totale noncuranza e agli onori della stampa e della tv. Infatti, detto Ghrewati è uso rilasciare interviste sulle principali testate (La Stampa è l'ultima) nelle quali dichiara che con la poligamia si possono - bontà sua e della sua Scienza - curare perfino i tumori.

Ma veniamo alle origini della poligamia (o più dottamente, poliginia) la quale nasce e si sviluppa in quelle aree del mondo soggette a carestia, epidemie, pandemie e guerre laddove la mortalità infantile è diffusa e le donne sono in sovrannumero rispetto agli uomini.In talune altre aree tribali del mondo sopravvive pure la poliandria (cioè donne che si accoppiano con più uomini, dai quali hanno più figli) ben descritta da Malinovskij in "La vita sessuale tra i selvaggi". Ma sono fenomeni assai marginali e circoscritti. In tempi recenti, la diminuzione delle epidemie e delle guerre riduce drasticamente il fenomeno delle donne in eccedenza, venendo così meno anche la base demografica per praticarla. Inoltre in molti paesi arabo-musulmani non è più praticata e punita per legge (Turchia, Tunisia, Marocco). Il modello poligamico è tipico del nomadismo e del tribalismo, poiché solo nella famiglia e nella coppia stabilmente istituita è possiible crescere figli con altrettanto stabili modelli di riferimento, con la certezza della paternità e maternità, avviandoli , a loro volta, alla lotta per la vita, agli studi e al lavoro nonché ad un possibile futuro e sviluppo. Naturale, che anche in seno ai paesi arabi, stia avviandosi ad essere obsoleta. E allora mi si spieghi per quale ragione certi sedicenti imam e capi religiosi dell'UCOII (filiale dei Fratelli Mussulmani d'Egitto), vorrebbero esportarla in Occidente e più precisamente nel nostro Paese, visto che in molti dei loro stati sta cadendo drasticamente in disuso.
Il perché è presto detto. Con la scusa del verbo religioso, essi vogliono, con protervia, islamizzare il territorio occidentale trasformandolo in Dar al Dawa (terra di conversione). E magari, servirsi delle leggi ultra-democratiche per debellare la nostra democrazia, introducendo gradualmente la sharia. Poiché è proprio questo il paradosso cruciale che stiamo vivendo: con la democrazia si uccide la democrazia.
Del resto, se si fanno patti per matrimoni gay, per far sposare parenti fra di loro, per coppie che non hanno nessuna intenzione di registrarsi in comune quali "coppie di fatto" (tante, possono esserne le ragioni di questa mancata registrazione, non ultima le questioni patrimoniali), ecco che allora gli integralisti islamici alzano subito la cresta e chiedono a gran voce: "Perché non NOI che abbiamo seri motivi religiosi?".
Quel che è più triste di tutta questa macabra farsa che può sfociare in tragedia per noi, è che i mass-media sono sempre supini, proni, venduti e svenduti. E perciò pronti a fare interviste in ginocchio, servizi speciali (sic!), inviti ai talk-show, in cambio di un miserabile scoop, come quello di domenica sera al TG1. Loro, i fondamentalisti, lo sanno e ne approfittano per ottenere una visibiltà insperata e una ridondanza sfacciatamente inaudita per la loro causa. Il rimedio a questo male ce l'aveva già dato il vecchio Marshall Mc Luhan: staccare la spina. Nel contempo, combatterli strenuamente. La nostra battaglia culturale deve continuare...

17 January 2007

Ma l'Italia è ancora uno Stato di diritto?

Fa discutere animatamente (e con animosità) la sentenza della Corte di Cassazione sullo sconto di pena ai clandestini. Se poi sono analfabeti, ecco che c'è un ulteriore sconto. A questo punto gli Italiani si apprestino a chiedere una perizia psichiatrica agli esponenti della Magistratura perché ormai gli svarioni non si contano più. Dalla "indipendente" gup Forleo che assolve la cellula terrorista Ansar al Islam e chiama "normali azioni di guerra", l'attentato terroristico della caserma di Nassiriya che costò la vita a 19 carabinieri; a quel giudice che assolse uno stupratore straniero perché la donna indossava i jeans e dunque poteva esservi "collaborazione sessuale" da parte sua. E ancora sconti e attenuanti per chi dà legnate di santa ragione ai figli che si rifiutano di pregare al mattino alle 5 o percosse alla moglie perché considerata "cattiva musulmana": motivi religiosi (oltre che di famiglia), dunque, pene lievi. Ora il caso dell'extracomunitario romen (Marian Neagu) che uccide selvaggiamente l'amico omosessuale. Si è avventato con furia bestiale colpendolo con numerosi colpi di bottiglia fino a fracassargli il cranio. Lo ha legato e ha assistito deliberatamente alla sua lunga agonia, finché lo sventurato è spirato. Che succede? Semplice la magistratura non capisce ma si adegua. Si adegua all'andazzo del relativismo che pervade la nostra società. Credevamo di sapere cos'è il relativismo culturale: mettere tutte le culture da quella più avanzata a quella più tribale, sullo stesso piano. Il relativismo etico: tutto è permesso in nome della mia libertà o della libertà dei pochi sui molti. Il relativismo religioso: ogni religione è uguale a un'altra anche se non ha radici nel nostro tessuto sociale e storico. Anche se autorizzala violenza, la discriminazione sessuale e la poligamia. Da oggi è ufficiale ciò che era già ufficioso: abbiamo anche il relativismo giuridico-legislativo e giudiziario. Perciò le leggi non sono uguali per tutti, ma saranno leggi "taglia e cuci". I reati non sono reati, a seconda di chi li commette e così via. Che succede? Che gli Italiani si sveglieranno tra gli incubi di un castello kafkiano nei cui meandri e cunicoli giuridico-burocratici si smarriranno sempre più, mentre perderanno la certezza diritto. Che per gli onesti cittadini, ci sarà repressione, angherie e le sanzioni peggiori, mentre invece, proprio come in un romanzo noir "il crimina paga" e chi delinque la farà sprezzantemente franca. Già, ricordiamo che la migrazione clandestina, è di per sé, un reato. Ma i giudici sembrano ignorarlo. Così facendo e accettando di queste iniquità, ci condanniamo al canto del cigno dello stato di diritto. Gli italiani onesti e turlupinati dovrebbero andare in tribunale ed asportare, non già il Crocifisso, ma la Bilancia simbolo della Giustizia , nonché la scritta, LA LEGGE E' UGUALE PER TUTTI. Perché non è vero. Non più.

12 January 2007

Parabiago: sgozzamento a cielo aperto

Il fatto non è nuovo. E' accaduto in quel di Parabiago (provincia di Milano e già hinterland milanese) il 30 dicembre dell'anno ormai trascorso da pochi giorni, nel corso della festa rituale "Aid al Adha" che spesso si trasforma in uno scannatoio a cielo aperto di bovini e ovini sgozzati, decapitati e squartati. Coi resti del bestiame, lanciati in giro a marcire tra i cespugli. E chi vuole sapere i dettagli vada sul blog dell'amica Mary e legga il post dell'8 gennaio 2007 "Islam: animali macellati con la fiamma ossidrica" http://orpheus.ilcannocchiale.it/?id_blogdoc=1313668 .

Ma proprio ieri mi è capitato di vederne il filmato agghiacciante sull'emittente locale Antenna 3, filmato già trasmesso da Telepadania. Francamente non credevo ai miei occhi. Il cineoperatore, per poter filmare, ha dovuto essere scortato da qualche vigile. Naturalmente, ci sono state rimostranze da parte di chi officciava alla macabra e cruenta cerimonia (se così può chiamarsi), i quali non gradivano venir ripresi. Quei pochi vigili presenti se ne stavano in disparte, increduli, ma buoni buoni e zitti zitti. Avrebbero potuto almeno provvedere a chiamare le forze dell'ordine, che so, i NAS dei carabinieri. Invece, macché...Si vede che la loro solerzia la riservano solo nel dare multe ai soliti poveri gonzi di casa nostra, per le soste dei veicoli, quando vanno al lavoro e non sanno dove schiaffare il mezzo.
Nessuno è accorso né si è mobilitato, benché alcune associazioni animaliste come la Lega Antivivisezionista, che da anni si batte contro le macellazioni rituali, avesse preavvisato le autorità comunali della scadenza in atto. I carabinieri non sono stati avvertiti. Le Fiamme Gialle della Guardia di Finanza, nemmeno. Lo ha riferito l'esponente animalista ospite in studio. Come pure ha riferito che esiste una normativa severissima che obbliga a praticare la macellazione in macelli autorizzati dal ministero della Sanità (art.2 e 5del Decreto legislativo 333 del '98). Non basta dunque che gli islamici abbiano ottenuto un vantaggio che non è da poco (e a mio avviso opinabile anche questo), di poter procedere alla macellazione halal in luoghi puliti,preposti, attrezzati e autorizzati. Ecco che si allargano a macchia d'olio nei prati e nelle brughiere dell'alta Lombardia, senza che nessuno si sogni di proibire loro il raccapricciante rito.
E allora, come mai è potuta avvenire quell'orgia sanguinolenta e barbarica a cielo aperto con un centinaio di persone in preda a una sorta di delirio collettivo con tanto di fiamma ossidrica in mano per bruciare teste mozze con corna e tutto il resto e con un fetore insopportabile che si espandeva verso l'abitato e verso il Ristorante Il Pioppeto, proprio lì nelle adiacenze? Corna, e zoccoli sono materiale cheratinico che, una volta cremato, lascia un fetore insopportabile. Poi hanno allestito un bancone con pensilina con i trofei, scuoiati e sgocciolanti in esposizione, manco fossimo al mercato del venerdi della fiera di villaggio.
Inoltre, assistere a riprese tv di bambini piccoli imbrattati di sangue che scorazzavano là in mezzo, è uno spettacolo a dir poco sconcertante. Si fanno tante moine per crocifissi e alberi di Natale nelle aule scolastiche in presenza di pochi bimbi musulmani, ma questo genere di riti tribali è forse da considerarsi edificante agli occhi dei più piccoli? E per giunta a casa nostra e in territorio non autorizzato? Ovvio, per loro, lo scopo è proprio quello di educarli precocemente allo spargimento di sangue e a renderli insensibili a tutto ciò, una volta cresciuti.
Ci piacerebbe sentire la voce di quegli ambientalisti targati a sinistra come Lega Ambiente o il Sole che ride dei Verdi. Invece, tutti zitti e mosca! Pecoraro Scanio in testa. Su questi temi, sono tutti latitanti e c'è un tacito fuggi-fuggi generale.
Evidentemente sono battaglie che non fruttano. O al massimo, fruttano solo qualche fatwa da parte dei soliti imam integralisti. E questi ecologisti del piffero, è gente usa a protestare solo su territorio sicuro. Magari contro la TAV o qualche altra infrastruttura moderna per migliorare i trasporti, facendo i soliti futili bastiancontrari del comune buon senso.
Una cosa è certa: tutta questa complicità di silenzi (compresi quelli pavidamente complici dei TG nazionali) è sospetta. Molto sospetta.

06 January 2007

La prode Anselma: ogni relativismo è bello 'a mamma sua

C'è femminista e femminista. La maggior parte di queste, si sta suicidando. Ma non basta: sta uccidendo i diritti acquisiti delle donne occidentali e non. Qualcun'altra (pochissime , invero), invece l'ha capita e dopo aver fatto dietrofront milita nella sponda giusta. Tra queste rarità, Anselma Dell'Olio, per gli amici Selma nonché moglie di Giuliano Ferrara. Ed ecco cosa scrive sul periodico femminile "Grazia" nella sua rubrica "A essere sincera", sulla poligamia e la sua ondata montante in Occidente, laddove solo in Italia siamo già a quota 12 mila.


"Il cavallo di Troia per la poligamia in Europa è l'immigrazione. In nome del ricongiungimento familiare s'importano in Europa, le mogli multiple dai Paesi islamici: nelle nostre moschee si celebrano matrimoni che non hanno valore civile (ndr: secondo le leggi del nostro stato), ma culturale e religioso. Sfuggono ai controlli anche perché l'illegalità è nascosta durante i censimenti. Un secondo e più insidioso cavallo di Troia sono i Pacs, e il matrimonio gay. Gli imam islamici brandiscono il ragionamento "progressista" (sic!) che lo stato non ha il diritto di interferire nelle scelte di adulti consenzienti, e argomentano che se si possono sposare gli omosessuali legittimando due o più conviventi, come si fa a vietare un'antica istituzione motivata da un forte credo religioso?".

La prode Anselma allude ovviamente al matrimonio islamico poligamico e a come gli imam più oscurantisti e fondamentalisti si servano astutamente delle teorie del falso progressismo, per legittimarlo di fatto. E' il caso dell'imam di Segrate Abu Shwaima facente capo all'UCOII, che, nel nome della shar'ia, se ne vive tranquillamente con due mogli sotto lo stesso tetto, quando sappiamo che la bigamia è un reato punito dal nostro codice con due anni di carcere. Ma questa norma vale, evidentemente solo per gli Italiani! Per loro, sembrerebbe di no...

"Si sente il forte affanno di Barbara Pollastrini, ministro per le Pari Opportunità, quando difende i Pacs ma poi implora:"Ma no ai relativismi su burqa e poligamia!". Non si accorge che ogni relativismo è bello 'a mamma sua, e che per concedere più diritti e protezioni ad alcuni, si finisce per condannare le musulmane più indifese a sottomettersi a matrimoni combinati e a convivenze a condominio", scrive ancora Selma, la dura dell'Oklahoma.

E smaschera ben bene certe sedicenti femministe musulmane alcune delle quali, occidentali ma neoconvertite all'islam e in passato, pure ex-militanti dei gruppi dell'estrema sinistra, le quali rivendicano il diritto di più mogli in famiglia per "alleggerire" il lavoro domestico e i "doveri coniugali" cui, secondo il Corano, non possono sottrarsi.
Ma pensa te! Dunque, un tempo le femministe occidentali starnazzavano con veemenza contro la "donna-oggetto", ma ora che da questa si è passata alla "donna-capra" dei legami multipli e tribali - quella che si può ripudiare con una formuletta araba in stile apriti Sesamo come "ti divorzio, ti divorzio, ti divorzio", loro che ti fanno?
Quelle aristo-chic come la Pollastrini, (moglie di Pietro Modiano dirigente della Banca San Paolo-IMI) pensano ai Pacs et amen! Incuranti delle conseguenze ch'essi possono scatenare all'interno del nostro dettato costituzionale e nel tessuto sociale e giuridico. Così, arriviamo a un crudele tragico paradosso: per tutelare le convivenze pseudomatrimoniali dei gay (e cioè di una minoranza) conculchiamo i diritti delle donne. Cioè della maggioranza, prestandoci a veicolare di fatto, la poligamia.
Scusi, ministro Pollastrini, ma le donne un tempo, non venivano chiamate "l'altra metà del Cielo"? Beh, se le cose stanno così, è proprio il caso di dire, che stiamo passando dalle stelle alle stalle!