Nessie New Logo

27 January 2008

Ex Flammis Resurgo




Con l'anno nuovo che è iniziato da meno di un mese, Nessie sparisce nel Loch per riaffiorare a Occidente in un'isola imprecisata dell'Oceano. Sarà una sorta di vacanza temporanea. Ringrazio visitatori, navigatori e viandanti che mi hanno fin qui seguito, numerosi, oltre le mie stesse aspettatative. E che conto di ritrovare anche nel nuovo blog Il giardino delle Esperidi con il nick di Hesperia, una delle tre ninfe custodi dei pomi dorati. Le altre due custodi le riconoscerete nel giardino stesso: Egle (Lontana) e Aretusa (Orpheus). Sarà un blog fedele alle radici del west world. Ovviamente, non abbandonerò questo blog vecchio di due anni e mezzo, i cui post lascio a disposizione per quelli che vorranno sfogliarlo. Ma mi sono accorta di aver già espresso, in questo periodo, tutto quello che dovevo dire e che non farei che ripetere. Stessi concetti per medesime emergenze. Presumo, ce ne saranno ancora tante. In tal caso aggiornerò il vecchio Loch. Cos'altro deve ancora accadere perché questo paese sprofondi più di così? Siamo seduti su cumuli di rifiuti e di macerie, la cattiva politica è in conflitto con una cattiva giustizia e viceversa. Entrambe ci vengono raccontate in modo volutamente fumoso e deviante da una cattiva informazione. La tv si è trasformata nel ripetitore delle esasperanti camarille di una politica-politicante, con quelle stesse maschere di cartapesta che girano per salotti. Non abbiamo sicurezza nelle nostre città e non siamo più in grado di esercitare alcuna sovranità nazionale. Le istituzioni collassano e implodono dal loro interno, perché manca una moralità e un'etica condivisa. Siamo in recessione economica mondiale con una situazione nazionale disperante.

Quindi, quando mi stancherò di rimenere qui, sarò là, ad ovest. Come dire? Niente di nuovo sul fronte occidentale, se non nel mio giardino. Perciò mi immergo nell'elegante malinconia di un tramonto in fiamme. E dalle fiamme risorgerò. Come spero possa risorgere questo Paese che amo. La vita è altrove (Rimbaud).

24 January 2008

Fine dell'accanimento terapeutico

Che dire? Alla fine tanto tuonò che piovve. Ultimamente Romano riusciva perfino ad essere pateticamente inquietante. Sfoderava un mascellone mussoliniano in occasione del suo discorso sulla "solidarietà monnezzara" delle regioni d'Italia verso Napoli e l '"emergenza pattume". "Quest'anno il mento si porta alto" - diceva lady Bracknell nella pièce teatrale "L'importanza di chiamarsi Ernesto". E Prodi mostrava sussiego a "mento alto". Poi ha voluto darci anche lezioni di morale parlamentare: "La crisi si risolve in Parlamento e non a mezzo agenzie stampa". Vero, e difatti...
Non ha nemmeno ascoltato Napolitano, il quale gli ha sottolineato che la maggioranza dopo il ritiro di Mastella non c'era più, e che era meglio prenderne da subito, ufficialmente atto. Ma la speranza è l'ultima a morire. Soprattutto se poi c'era la "speranzella" al Senato, di poter catturare qualche voto di un qualche transfuga pentito, dissociato e comprato per la bisogna, da altri schieramenti. Così ha cercato di barattare l'appoggio della Lega in cambio di un federalismo mortadellaro. Ha cercato di spaccare l'Udeur con un suo parlamentare dissociato dell'ultima ora. Il resto è curva Sud: parolacce, sputi, sceneggiate e urla da stadio a Montecitorio. Perfino qualche bottiglia messa in fresco e pronta per essere stappata sui banchi di AN, i cui parlamentari sono stati prontamente redarguiti da Marini. La nota di addebito delle "prodezze" governative la troverete in questo mio vecchio post, per chi ne avesse nostalgia. Non so se Napolitano scioglierà la camere per traghettarci al voto, oppure cercherà l'ennesima alchimia quirinalizia di un "goveno istituzionale". O "governo tecnico", o di transizione. E' lui il gran sacerdote delle serrature delle camere. Vorrei suggerire agli amici un trafiletto del Financial Times messo di sfroso dal Corriere di oggi 24/1. Di solito, attribuisco molta importanza ai trafiletti funebri seminascosti a margine. Quello che i giornali non dicono (o dicono a mezza voce) è la vera notizia.
"L'ultima cosa di cui ha bisogno l'Italia sono altre elezioni", scrive. Attribuisce poi tutta la colpa a Silvio Berlusconi per aver governato su un'agenda fatta di "interessi personali". E conclude: "Se Prodi cade, meglio un governo di transizione per cambiare la legge elettorale".
Che vuol dire secondo voi? A mio avviso è un messaggio chiaro: la politica è fatta di mascheroni di cartapesta da Carnevale viareggino e quel che conta in realtà è l'economia, la finanza, la borsa e i mercati cosiddetti internazionali. Perciò ho idea che il Carnevale finisca male. E che si punti a ciurlare nel manico, impedendo nuove elezioni per riciclare vecchi carri allegorici. Ma forse sarò pessimista...

15 January 2008

L'Università dell'Insipienza e del dogma comunista

Ieri sera ho visto in tv, una ragazzina (studentessa universitaria de La Sapienza) che diceva: "Siamo scienziati e non vogliamo sentir parlare di religione". Siamo a posto. Con scienziati così, è il caso di dire "Io, speriamo che me la cavo", proprio come quel tal maestro elementare. Ultimamente non parlo più di fondamentalismo islamico. E lo sapete il perchè? Perché ce n'è già tanto a casa nostra che non sappiamo più dove girarci. C'è l'ecofondamentalismo dei vari Pecorari che impediscono a una città di dotarsi di attrezzature di smaltimento rifiuti; c'è un fondamentalismo scientista e ateista delle vecchie streghe alla Hack; c'è un fondamentalismo laicista e anticlericale che imperversa nelle piazze e per gli atenei. Mentre scrivo non so ancora se la vergognosa raccolta di firme contro il Papa, diventerà la nuova Ratisbona sotto gli occhi dei media universali. Ultimamente, siamo i primi in classifica nel far parlare male di noi. E di questo non c'è di che menar vanto.

So solo che è già stata lanciata la "secolare" fatwa anti-Benedetto, da parte di un gruppo di 67 intellettuali a delinquere. Che gli Atenei universitari sono da data immemorabile, scuole di teppismo e di indottrinamento ideologico, quasi come le moschee. Che la "meglio gioventù" che vi pullula all'interno, non ha mai rinunciato all'eskimo, alle spranghe e alle kefie. E ora, in qualità di docenti-cattivi maestri, è riuscita a trascinare con sé anche un codazzo di studenti senza cervello. Che La Sapienza è stata l'università in cui è stato malmenato e spintonato lo storico liberale Renzo De Felice di origine ebrea (chiamato gentilmente "fascista" da questa teppaglia). Il quale dovette umiliarsi a tenere lezione piantonato dalla Polizia, poveretto. Tra i facinorosi d'allora, l'attuale parlamentare verde Paolo Cento detto er Piotta insciarpettato di kefiah, dal cui sguardo si sprigionano le tenebre della più cupa vacuità mentale. Intanto assistiamo allo stracco copione degli striscioni scritti con la bomboletta rossa "Università occupata","Rettorato occupato", ai soliti ta-tze-bao per analfabeti che durano da 40 anni a questa parte, ecc.

Beh, consoliamoci così: prima o poi ci sarà qualche "pentito" o "dissociato" rosso dell'ultima ora che, diventando sindaco di Roma, potrebbe intitolare una piazza, o un giardino o una via a "Benedetto XVI alias prof. Joseph Ratzinger". Dopo morto, naturalmente. E magari trent'anni dopo, com' è nel costume comunista.
Qui si stanno impiccando con le loro mani all'albero dell'Università dell'Insipienza, con tanto di Ottusità e di Oscurantismo al potere.
NB: chi volesse manifestare il proprio sdegno in relazione al grave fatto avvenuto a La Sapienza clicchi questo appello di Magdi Allam e invii una email all'indirizzo indicato e con le modalità preposte. Potete farlo scrivendo all'indirizzo email iostoconilpapa@magdiallam.it , specificando nome, cognome professione, nonché motivi dell'adesione. Partecipate numerosi. Grazie.

08 January 2008

Non vogliamo i rifiuti di Napoli al Nord

Ci stanno provando. E la buttano già sul patetico: potrebbe scoppiare un'epidemia, ce stanne e creature, i figli e Napule so' piezzi e core. Eccetera. L'ha già anticipato ieri sera a Porta Porta Mario Orfei, direttore de Il Mattino di Napoli. E' l'antifona che vogliono rovesciare valanghe di deiezioni napoletane dal Sud al Nord, il quale ha quei termovalorizzatori e quelle discariche che i napoletani incoscienti non hanno MAI voluto. Con un ministro dell'ambiente somaro e potenzialmente disonesto come Pecoraro Scanio che ha sempre incoraggiato il talebanesimo ambientalista dei NO: NO alle discariche , NO agli inceneritori, NO ai termovalorizzatori. E che ora se la ride davanti alla tv, dei disastri che ha concorso a compiere. Con un governatore clientelare, omertoso nonché scialacquatore di concetto di miliardi come Bassolino. Con un sindaco inetto e capace solo di fare la cocorita stridula e gracchiante come la Jervolino. Bene. Non avete voluto provvedere alla bisogna? Oggi siete nella merda. E non è solo una metafora. Ma quel che è peggio è che la gettate addosso a quelle regioni che della nettezza urbana (urbana anche nel senso anche di civile) ne hanno fatto il loro fiore all'occhiello. Pagando e facendo pagare ai loro cittadini, fior di soldi per i tributi relativi allo smaltimento rifiuti. E così, quel che ha scritto spiritosamente Squitto (ADOTTA 'NU SACCHETT I MUNNEZZ - Il tuo contributo potrebbe essere determinante), è già triste realtà. Eh già: ACCATATEVILLO! Con la differenza che non si tratterà di un sacchetto, ma di quintali e tonnellate. Arriveranno vagonate di immondizia tossica. Ma dato che non è nemmeno differenziata non potrà essere facilmente smaltibile dai nostri termovalorizzatori, mettendoci tutti quanti in un terribile impasse d' inquinamento. L'Italia rischia così di spaccarsi in due: Sud arrogante e fancazzista contro Nord silenzioso e laborioso. Per questo poco nobile casus belli.
L'Inghilterra ebbe la guerra delle due Rose. E noi? La guerra delle Discariche. E per questo siamo sotto i riflettori di tutto il mondo. Ci riprendono perfino dall'emittente Al Jazeera. Sembra quasi d'essere su Scherzi a parte. I napoletani si dovrebbero vergognare di aver votato in massa il trio sinistro Jervolino-Bassolino-Pecoraro. Di aver seguito quest'ultimo nei blocchi e nelle manifestazioni ecoteppiste che hanno impedito la costruzione di adeguate strutture di smaltimento-rifiuti. Di prendere di mira e a sassate i poliziotti, i pompieri e perfino un poveraccio che guidava l'ambulanza, invece dei loro amministratori. Ma al solito giocheranno a buttarsi addosso le colpe l'un l'altro, a stracciarsi le vesti. O faranno a gara nel sentirsi più furbi, secondo il classico "t'aggia a fa' fesso". A spese nostre. Così la Jervolino incolpa Prodi. Bassolino la Jervolino e viceversa, Pecoraro, quel Bertolaso della protezione civile costretto a dimettersi per l'esasperazione. Roberto Saviano (autore di Gomorra) getta tutta la colpa al Nord. Ma, col senno di poi, questa era già una strategia "preventiva" per chiagnere. E per fotterci. L'ennesima.

La Lega si sta già mobilitando per impedire questo sopruso. E con ragione. Ricordo che la Lombardia ha 9 milioni di abitanti e siamo già abbondantemente off limits coi nostri rifiuti. Smantellare Malpensa che offre posti di lavoro, e viceversa, caricarci di rifiuti è una pessima idea.

03 January 2008

Il generale Inverno del nostro scontento

Anno nuovo vita nuova? Non si direbbe...Il Mortadella ce l'ha fatta anche quest'anno a mangiare il secondo panettone di un secondo Natale. TPS non può essere cacciato dalla carica di Ministro dell'Economia per la semplice ragione che è lui l'eminenza grigia che mantiene il trat-d'union tra Prodi e la BCE. Amato non è riuscito a varare il pacchetto sicurezza, perché è stata messa al suo interno, la norma "antiomofobia" scritta male e senza la normativa del Trattato di Amsterdam. Tale norma verrà stralciata dal "pacchetto sicurezza" e ne rifaranno un'altra apposita. Certamente anche peggiore. E' l'Europa che lo vuole. E il ratt-Amato sta nel suo pertugio (quest'anno, secondo gli oroscopi cinesi è pure l'anno del Topo), vantandosi di aver fatto espulsioni, grazie ai suoi provvedimenti "straordinari": potenza del pacchetto! Pare, invece, che quell'unico romeno espulso, sia già rientrato in Italia col pullman. Visco è sempre lì, tra il vischio e il fisco, il losco e il brusco, nonostante il TAR gli abbia dato torto marcio sull' affaire Speciale. Mastella doveva dimettersi, ma dove va se la Banana Republic prossima ventura, non ce l'ha? Di Pietro sta in posizione critica e moraleggiante, ma non può più tornare alla toga, dopo essersela sfilata così Prodi-toriamente di dosso davanti alla tv. Al massimo può organizzare solo un Toga-Party per il Parlamento in stile John Belushi. Toga toga toga!
Dini doveva suonare la Messa di Requiem per il governo dopo la Finanziaria, ma per ora la Messa l'hanno suonata le Procure per sua moglie Donatella. Annunci ne fa tanti, ma poi vota pur sempre la fiducia a quel Prodi che non stima. I rospi raramente si trasformano in Principi, se non nelle fiabe. Casini sogna la "cosa" bianca. Mussi fa la "cosa" rossa. Fini è padre per la seconda volta. Ma non di un partito di destra. Storace, fuori da AN c'ha du' metri de torace, come Caio Gregorio, (stavo per rimare, il guardiano del Littorio). Il Berlusca ci ha i gazebi e un rinfoltimento capillare in più, la Brambilla i suoi salmoni; Bossi è indeciso tra il Viagra e il bromuro, tra la rivoluzione e il pompieraggio; ma il suo "celodurismo" è ormai un ricordo da incorniciare. Calderoli ha il Porcellum, Prodi il Mortadellum più il fattore C, Veltroni il Vassallum, la Binetti il cilicium, la Turco il meningococcus. Il verde Pecoraro, ignora le pecore sgozzate dagli islamici per le vie e nei cortili, ma preferisce occuparsi di OGM. Inoltre osteggia i termovalorizzatori nella sua Napoli per poi far soffocare di rifiuti tutta la città fino al Vesuvio. E mentre la Pollastrini protegge le sue pink-quotes di nome "coccodé", la Turco mette il silenziatore ai meningococchi e alla loro provenienza etnica: vaccinare e tacere, è la sua circolare sanitaria. Con Alitalia si volerà solo se l'aria (air) è made in France: c'est plus facile. Del resto "voler" in francese significa sia volare che rubare. Ce l'hanno scippata, la nostra compagnia di bandiera, e ben ci sta. Su Trenitalia non si arriva, non si parte e si congela per mancanza di riscaldamento. Solo le pulci riescono a resistere a temperature polari nella moquette dei vagoni, coi cessi chiusi a chiave, perché manca il personale per pulirli. Il NY Times dice che siamo depressi, il Times scrive : "Dolce Vita c'est fini". Un po' come Caprì o Napolì. In realtà, vedi Napoli e poi muori. Sotterrato da tonnellate di rifiuti maleodoranti. Dalle porcilaie partenopee però - chissà perché - le procure hanno la forza di recapitare profumati avvisi di garanzia per il solito Berlusca.
Frattanto, l'abominevole Romano delle Nevi, si è fatto ibernare per resistere più a lungo come il famoso generale Inverno di von Clausewitz. Lui si ritira col passo pesante dello Yeti, si nasconde, si defila e fa terra bruciata. E chi avanza è bell'e assiderato per freddo, fame e stenti. Del resto, non dicevano che era lui l'uomo del KGB? E dunque, da rottame della Guerra Fredda qual è, la ritirata di Russia è una strategia a lui congeniale. Le stelle dei pronostici gli danno pure ragione: nel 2008 resiste Saturno-Crono il senex, nonché divoratore del puer. Come senex è Napolitano e il suo soporifero discorso di fine anno, con tanto di sviolinata a favore della libertà di moschea e minareti per gli islamici. Di Bambinelli, ne è appena nato uno il 25 dicembre scorso, ma in politica non ci sono Salvatori. Eppure il piccolo Mosé fu salvato dalle acque per guidare il suo popolo verso la libertà; il giovane Zeus sconfisse il padre Saturno-Crono, liberando tutti i figli da lui inghiottiti. Il ragazzo Artù estrasse la spada dalla roccia di un popolo in rovina, diventando il Re-cavaliere senza macchia e senza paura, del regno di Camelot. C'è sempre un fanciullo dal cuore puro che uccide il vecchio malvagio e prepotente in tutti i miti, le leggende e le religioni. Basta aspettare. Come dice la canzone, l'anno che sta arrivando, tra un anno passerà...