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23 June 2008

Bavaglio ai blog: la Ue ci riprova

Da quando l'Irlanda ha detto NO, alla Ue nessun dorma. Lo ha ammesso lo stesso Barroso, di aver passato delle notti in bianco. Ma credete davvero che questa gente non ci legga e che non abbia visto che molti blogger stappavano Guiness a tutta birra? Che per un giorno negli stati europei ci sentivamo tutti irlandesi? Il passo successivo torna a settembre. E sarà il nuovo bavaglio ai blog. Leggere qui sul sito di Luca Conti per saperne di più. Lo esige il NWO "nuovo ordine mondiale" di cui Napolitano va magnificando i pregi quasi ogni giorno. Ma pensavate veramente che l'Unione delle Banche Eurocratiche (poiché di questo si tratta in sintesi quando si parla di Ue) possa accettare senza intervenire che, molte delle testate giornalistiche finanziate direttamente da LORO per fare i LORO interessi abbiano le vendite che stanno crollando a picco, mentre aumenta e prolifera l'informazione fai-da-te? Quella che oltretutto rompe di più, perchè svela i loro nefandi piani? Così meglio prendere i due classici piccioni con una fava: la registrazione obbligatoria dei blog.
Frattanto è stata ratificata dall'Ordine dei Giornalisti e dalla FNSI quella famigerata Carta di Roma voluta dall'ONU (Laura Boldrini) primo passo verso il bavaglio della stampa. Nella quale è praticamente vietato parlare male delle immigrazioni selvagge imposteci dalla Ue, applicando quel che viene definito il nuovo "codice etico e deontologico" già in dotazione alle redazioni.


Pensavate forse che si potesse imporre un NWO senza controllare pensieri, parole e scritti? E' la prima preoccupazione d'ogni regime che si rispetti. Avevano già mandato in avanscoperta il duo Ricardo Levi-Prodi per sondare l'effetto che fa. Ed è stato il tipico ballon d'essai, che ha suscitato la canea che sappiamo, capeggiata da Beppe Grillo (in quel caso, con piena ragione). Si sono presto resi conto che una maggioranza risicata con un governo Prodi aggredito e schiaffeggiato da destra all'estrema sinistra non avrebbe avuto l'autorità necessaria per far passare l'odiosa manovra della registrazione obbligatoria, della tariffa e del codice deontologico (certamente farraginoso in perfetto stile Ue). Perciò meglio soprassedere.


Sapete quale sarebbe ora la beffa più atroce? Che, forti di un consenso elettorale di destra a larga maggioranza, gli Eurokomissar ci riprovino interpellando il Frattini di turno, cereo manichino sempre azzimato con la faccia da impassibile passa-ordini. Quello stesso che - ricordiamocelo - fu favorevole al ddl Levi-Prodi. E che Settembre ci presenti il conto della nuova vendemmia. Perciò stiamo in campana e prepariamoci a nuove turlupinature made in Europe. Intanto come noterete nel link di Luca Conti che ho messo più sopra si arriva perfino a richiedere consigli ai blogger. Volete corda per l'impiccato? scrivete al boia! Eccovi l'email: ....


Scusate, ma ci prendono per fessi quelli di Bruxelles? La scusa è perlomeno ridicola: i blogger potrebbero darci dei consigli (su come imbavagliarli meglio, aggiungo io). Qualche gonzo di sicuro abboccherà, sognando magari una carriera diplomatica destinazione-Bruxelles. Intanto, prepariamoci a trasferire baracca e burattini presso qualche altra piattaforma straniera. Tenendo presente che nel NWO, le politiche mediatiche relative alla rete potrebbero trovare in fretta un'omologazione globale, chiamata nel linguaggio burocratico "armonizzazione". Per la cronaca, in USA vanno avanti a colpi di moratorie in Parlamento, ma esiste anche laggiù un progetto del genere.

Buona estate a tutti! Il resto, a settembre.
N.B. Visitare sullo stesso tema anche questi link: FATTI d'EUROPA Orpheus e KattolicoPensiero. Per utili consigli contro la censura visitate Euro-Holocaust. Firma anche tu la petizione contro la repressione che ha appena colpito il blogger e storico Carlo Ruta qui

19 June 2008

Monte Athos come Fort Alamo



Non c'è che dire, noi occidentali amiamo le cause geograficamente lontane. Troppo lontane. E' più facile sentirsi solidali con chi non possiamo direttamente aiutare come i poveri monaci birmani e tibetani, che dare una mano a chi è in difficoltà dietro casa. E dietro casa nostra alle porte dell'Occidente e della cultura occidentale c'è il Monte Athos, col monastero di Esfigmenou, dove i monaci ortodossi sono cinti d'assedio nell'indifferenza dei media. Perché?
Perché vorrebbero tenersi la loro sana ortodossia ma il cosiddetto dialogo interreligioso col Vaticano glielo impedisce. E il patriarca Bartolomeo li ha definiti "scismatici", un po' come avvenne da noi con mons. Léfèvbre, ai tempi del Concilio Vaticano II. Inoltre hanno il difetto "politicamente scorretto" di non ammettere donne alla visita del Monastero. E' questa una buona ragione per volerlo chiudere? Mi sono io stessa trovata in Calcidica e non ho potuto entrare in uno di quei Monasteri mentre i miei familiari di sesso maschile lo hanno visitato. Con ciò, non è che non ci dorma. E' forse un buon motivo per cingerlo d'assedio e ridurre quasi alla fame i suoi monaci tagliando loro la luce? Io dico di no. Ho scoperto questa notizia sul blog La Pulce di Voltaire di Paolo di Lautréamont (già titolare di altri blog). E non ho potuto fare a meno di riportarla. Temo però che alla base del desiderio di voler estinguere questa arcaica realtà del culto ci sia dell'altro. I religiosi del Monte Athos si schierarono dalla parte di Milosevic durante il conflitto serbo-kosovaro. E questo, potrebbe non venir perdonato nella attuale Grecia della Ue e delle omologazioni globali.
Riporto anche notizie sulla riserva naturale del Monte Athos, una repubblica monastica di una bellezza inaudita di cui potrete leggere qui.

16 June 2008

Non son più le ciliege di una volta



Abituati a mangiar banane come gli scimpanzé per tutto l'anno (i primi frutti del mercato globale che si trovano in circolazione per tutti i 12 mesi dell'anno) è evidente che aspettiamo quel dolce tempo delle ciliege dove possiamo ricordarci che esistono ancora frutti esclusivamente nostrani. Cioè italiani. E che maturano alla stagione stabilita: tra la fine della primavera e il solstizio d'estate. Nel caso della ciliegia, un frutto doppiamente italiano. In questo senso un frutto "rivoluzionario" oltre che nazionale, perché non è stato ancora geneticamente modificato e sei sicuro al 100% che proviene dai villaggi delle tue regioni: Vignola, Verona, Lecce, Marostica, dalla Sardegna, dalla Toscana, ecc. Impossibile farle arrivare da altrove: deperirebbero in men che non si dica. E' il frutto della nostra infanzia - quello che "quando c'erano le ciliege" voleva dire che la scuola stava per finire e che finalmente ci potevamo godere l'agognata libertà di andare a spasso da mattina a sera senza l'incubo dei compiti, con le lucciole che rischiaravano i solstizi della bella stagione entrante. Matura tra metà maggio e metà giugno. Ma alla fine di giugno comincia già a fare il verme, e non è più consigliabile mangiarle. Ha la grazia di tutte le cose effimere: devi coglierla come l'attimo fuggente. Poi potresti non trovarla più. Anche perché ne sono ghiotte le gazze. Da piccola sceglievo le "gemelline" unite insieme dai due gambi, e le mettevo per gioco alle orecchie a mo' di orecchini.


Così, come "non ci sono più le mezze stagioni" (e non è solo un luogo comune) le ciliege di quest'anno non son più le ciliege di una volta. Non ha fatto che piovere. Spiavo tanto il ciliegio davanti a casa mia per gustarne i frutti direttamente dall'albero, ma il sole pallido, i frequenti nubifragi (piove quasi tutti i giorni) ne hanno sciupato i dolci frutti color rubino. E la chiamano estate... Se è per questo non c'è stata nemmeno una buona primavera. Non vorrei che anche il tempo fosse diventato globalmente omologato e uniformemente monsonico senza più le quattro stagioni: un limbo di freddo inizio primavera tutto l'anno, simile a un inizio autunno. Autunno-inverno senza funghi, primavera-estate senza ciliege. O con ciliege che fanno acqua e che non sanno di niente. Odio le banane. E' roba da primati. Adoro le ciliege che ogni anno costano sempre più care: 6 euro, 7 euro , 8 euro. In maggio andavano dai 12 ai 15 euro. Cara la mia Italia, ma quanto ci costi!

11 June 2008

Il Trattato di Lisbona e la nascita dell'Eurnuco


Questa sorta di «costituzione europea», calata dall'alto, di cui è assente qualunque potere di replica dei singoli cittadini, ratificata dagli Stati membri, praticamente senza alcuna riserva (fa eccezione qualche obiezione della Lega in Italia ed il referendum previsto in Irlanda), imporrà dal 2009 un nuovo ordine europeo, determinando un più forte accentramento dei poteri della Commissione Europea, in campo politico (con relativa ancor più forte detronizzazione del potere dei singoli stati), una maggiore ingerenza della BCE in quello economico, ed una ricaduta importante sulla stessa politica internazionale e militare (con le missioni di "difesa-offesa" pervase da tutte quelle ambiguità che già conosciamo). Già ora ne stiamo vedendo tutte le avvisaglie: controlli su ogni disposizione ministeriale italiana coi nostri ministri affannati che fanno i pendolari a Bruxelles: dal pacchetto sicurezza, alla cordata per il sostegno Alitalia su cui si è già aperto un provvedimento di disciplina, all'obbligo di tenerci i campi rom (per amore o per forza) e così via. La Lega ha proposto (timidamente, devo aggiungere) di sottoporlo a referendum, ma la strada è in salita. Ebbene occorre insistere, poiché rappresenta una cessione di sovranità di quel che resta dell'Italia. Gli stati membri stanno diventando degli Eurnuchi. Consiglio a tale scopo di leggere cosa ne dice Ida Magli. Avete notato che silenzio assordante avvolge la ratifica di questo Trattato? L'antropologa ce ne spiega il perché :

In questi giorni, con la ratifica da parte del Parlamento Italiano del cosiddetto Trattato di Lisbona, si porrà definitivamene FINE all'esistenza di quasi tutte le nazioni in Europa. Non bisogna soprendersi del silenzio ch eaccompagna l'atto più importante che sia mai stato compiuto dal 1870 con il Regno d'Italia. E' un silenzio che non è dovuto soltanto al volere dei governanti, ben sicuri fin dall'inizio dell'Operazione "Unione Europea" che bisognava tenerne all'oscuro il più possibile i cittadini, ma anche alla obiettiva difficoltà per i giornalisti di fornire informazioni e tanto meno spiegazioni di un progetto che esula da qualsiasi concetto di "politica". Il Trattato di Lisbona è una "visione del mondo" universale, una teologia dogmatica con le sue applicazioni pratiche, la forma più assoluta di totalitarismo che sia mai stata messa in atto. Come potrebbero istruire i giornalisti ocn poche parole la metafisica di Kant?Eppure c'è quasi tutto Kant, inclusa la sua proposta per la Pace Perpetua, nel progetto dell'Unione europea. Ma c'è anche molto Rousseau, molto Voltaire, molto Marx, con in più quello che Tremonti definisce «mercatismo»: l'assolutizzazione del mercato.La falsificazione dei significati linguistici accompagna fin dall'inizio l'operazione europea: quello che viene firmato non è affatto un Trattato e non è neanche una «Costituzione», come era stato chiamato prima che i referendum popolari lo bocciassero. È la proclamazione di una religione universale, accompagnata in tutti i dettagli dagli strumenti coercitivi verso i popoli e verso le singole persone per realizzarla. È il passo fondamentale, dopo averlo costituito in Europa, per giungere alla meta prefissata: il governo mondiale. Posso indicare in questo breve spazio soltanto alcuni degli strumenti preordinati:... (Leggi tutto) .

Ma guardate voi stessi le sequenze di questo video a Strasburgo che la dicono lunga sul consenso fin qui ottenuto del famigerato Trattato di Lisbona. L'Irlanda si sta preparando a respingere il referendum e forse ci riuscirà. Ma noi? La Lega ne ha parlato, ma lo ha fatto troppo debolmente. Occorre informare i cittadini e riprendere il discorso sulla cessione di sovranità. Intanto NO, al Trattato di Lisbona che fa dei popoli d'Europa degli Eurnuchi succubi e indifesi, in tutti i sensi. Un tempo si moriva per la Patria. Mussolini fece morire un bel po' di creduloni per Danzica. Ora invece si muore per le Banche con in testa la BCE. L'hanno capito i pescatori e imprenditori di industrie ittiche della comunità europea che hanno messo a soqquadro Bruxelles in questi giorni con le loro legittime ribellioni sul costo del petrolio, il quale mina la loro stessa sopravvivenza.
NB: su analogo argomento segnalo anche il post Scosse nella pseudoEuropa del blog Euro-Holocaust.
Aggiornamento: Gli Irlandesi ce l'hanno fatta! E' passato il NO, vince la democrazia. W L'Irlanda e il fiero popolo irlandese!

05 June 2008

Viale Jenner e l'impossibile convivenza

Orbene il fatto è avvenuto di fresco in quella vecchia Milano, là un po' fuori mano. Ma non è di S.Ambrogio che parliamo bensì dell'assedio di Viale Jenner. Il quale inizia ogni venerdi a mezzogiorno dove accorrono quasi duemila "fedeli a oltranza" al centro islamico. E poiché il capannone industriale dismesso che ospita la moschea non ce la fa più a contenerli tutti, allora si sistemano a pregare sui marciapiedi, sulle isole spartitraffico, seduti su tappeti e stipati in file da dieci persone strette l'una accanto all'altra. Così scriveva ieri 4 giugno la cronista Giovanna Maria Fagnani sul "dorso milanese" (ndr: le pagine delle cronache di città) dentro il Corriere della sera. I risultati sono evidenti: tra Viale Jenner, Via Guerzoni e via Butti non si circola più ed è impossibile per i residenti entrare e uscire da portoni e androni senza essere insultati e minacciati, perché "si calpesta un luogo sacro". Off limits anche garage e passi carrai. Quando la sottoscritta scriveva su questo blog che c'era il rischio di trasformare il suolo italiano in dar al islam (territorio dell''islam) e di non essere più padroni a casa nostra, i soliti sinistri l'accusarono di spirito visionario e ovviamente del solito "razzismo" . Ora siamo al redde rationem. Ma non basta.

Dopo la preghiera iniziano i bivacchi sul marciapiede, le risse e l'allestimento improvvisato di bancarelle per la vendita abusiva di cellulari, scarpe e vestiti.

Nei mesi scorsi i residenti hanno scattato foto e realizzato filmati, spediti a tutte le istituzioni (al Presidente Napolitano, al sindaco Moratti, alla Giunta milanese ecc. ). L'unico a rispondere all'appello finora è stato l'assessore regionale della Lega Davide Boni, che ha organizzato ierisera proprio in via Butti (una delle vie interessate al problema) un convegno dal titolo "Viale Jenner: una convivenza difficile, quali soluzioni?" insieme alla Associazione "Terra e Popolo". Si lamentano i commercianti che hanno i loro esercizi ubicati proprio sulle citate vie, perché in quella mattinata lavorano poco o non lavorano affatto. "Tutte le mattine, poi, devo lavare per terra, perché usano i muri come e latrine" ,dice uno di loro. Il presidente del centro islamico Abdel Hamid Shari afferma dal canto suo, che tutta la colpa sarebbe della giunta, la quale non provvede a dar loro immobili o aree dismesse da prendere in affitto. Ciò, ovviamente è pretestuoso. Quanti ce ne vorrebbero di locali, visto che ad ogni concessione effettuata avviene una sorta di escalation di richieste? Eppoi inutile negare l'evidenza che si creano zone di degrado urbano. Meglio non concedere un bel niente, visto l'arroganza e la protervia dimostrata.


Va detto che in questi ultimi tempi, la questione islamica è caduta un po' sotto il cono d'ombra di altre emergenze (rom, delinquenza ad opera di bande di clandestini, ecc.) per la stampa e per i grandi media. Questo non vuole dire che non ci sia più. Anzi, questi ultimi episodi rivelano una vera e propria crescente conflittualità e insofferenza in chi deve sopportare questo stato di cose. La soluzione è sempre quella: non facciamone entrare più e monitoriamo severamente quelli che già ci sono, rimpatriando senza indugi gli irregolari. Un'altra domanda corre alla mente: è possibile con i mezzi che ci sono effettuare un censimento? Ricordiamoci pure che ogni esitazione da parte nostra, crea prepotenza, pervasività e invasione da parte loro.

03 June 2008

Guelfa non son né Ghibellin m'appello

Chi nel leggere i miei post a favore di Papa Ratzinger dopo il discorso di Ratisbona e la Jihad islamica conseguente, dopo la sua contestazione alla Sapienza e al suo diritto a esprimersi, dopo il battesimo a Magdi Allam con relative critiche perché avrebbe battezzato un musulmano la notte della veglia di Pasqua; chi leggendo le mie reprimende sui lanci di crocifisso dalla finestra, e sulle edicole votive murate, si fosse fatto l'idea di una Nessie guelfa, cattopapista e filovaticana, si sbaglia.
Chi nel leggere quest'ultimo post, pensa alla sottoscritta come a una ghibellina in stile XX settembre 1870, si sbaglia pure. Ho lottato e lotto contro le derive laiciste e zapatere. Contro Pannella, contro il viscido Cappato e le sue licenze olandesi alla pedofilia, contro il laicismo materialista e secolarista che attraversa gli schieramenti di sinistra, ultrasinistra ma anche liberista. Ho lottato contro i Dico e i Pacs, i matrimoni e le adozioni gay.
Però ecco, mi sto proprio stufando che mentre sono pronta a difendere i valori cristiani nel mio Paese , il Vaticano si sia illuso al punto da non aver capito che più immigrazione fuori controllo, più aumento dell'illegalità e più messa tra parentesi (per non dire eliminazione) dei valori cristiani. Sono amareggiata nel constatare un pensiero debolista e relativista proprio in quella Chiesa che dice di combatterlo, ma che poi mostra di agire per tornaconti propri e non per il bene comune. Ora poi, che per voce dei vescovi, remi contro le leggi dello Stato sulla questione del decreto sicurezza è davvero TROPPO! La vita umana non è dunque preziosa, sacra e unica per il Cristianesimo? Che ne dice monsignor Bagnasco che parla di clandestini come di "una risorsa" per il Paese, della povera Lucia Comin assassinata insieme al marito a Gorgo di Treviso e prima violentata con una sbarra di ferro? Che ne dice dell'efferato stupro con delitto verso la cristianissima Giovanna Reggiani? Del delitto con l'ombrello negli occhi della povera Vanessa? E sono solo le vittime più note, poi ce ne sono tante altre e altri. Dovremmo forse porgere l'altra guancia e fare i capri espiatori? Pensi meno alle sue ONG, alle Acli, ai suoi cooperanti, al mercato delle anime da convertire e di converso pensi di più ai buoni Cristiani che rischiano la pelle a casa nostra. E soprattutto che si renda conto che tutte le anime introdotte clandestinamente dalla Caritas, non saranno probabili adepti di Santa Romana Chiesa, com'essi auspicano. Ma che un domani potrebbero essere dediti ad atti di vandalismo degli inestimabili e preziosi beni artisti ecclesiali come è avvenuto in Serbia, i cui templi sono pattugliati dalle forze Nato, perché presi d'assalto dagli islamici dell'Uck. O potrebbero crearsi situazioni di tipo libanese. E che dire poi di quei preti tonni che a Padova si fanno garanti della costruzioni di moschee e vogliono impedire il referendum consultivo da parte della cittadinanza? O dei vari Tettamanzi e don Colmegna che si mettono contro la giunta Moratti a proposito dello sgombro dei rom? Perché Tettamanzi che abita nel cuore di Milano, non porta le carovane degli zingari direttamente a casa sua (visto che li ama tanto), nei locali della sua canonica del Duomo invece di tediarci con i suoi predicozzi buonisti? Guelfa non son né ghibellin m'appello, ma chi pratica ragione senza dottrinarismi, io vo' da quello.