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29 July 2013

Occhio ai soliti bidoni estivi

C'erano una volta i governi balneari, quelli che avevano almeno la decenza di andarsene al mare e di NON FARE. Ora invece c'è il governo del FARE (sfracelli) e allora si salvi chi può. Mentre tutta la gente è assopita, sulla spiaggia bruciata dal sol...cantava una celebre canzonetta, il governo sta lavorando. Sì, ma contro di noi. La Cancellieri scarcera fior di delinquenti e addetti al crimine, dato che l'aula del senato approva il decreto svuota carceri. La Boldrini regala cittadinanze italiane premio agli stranieri ex aequo con la Kyenge. La Consulta solleva obiezione per gli stupri di gruppo e restituisce il "contributo di solidarietà" a parlamentari  e funzionari con le pensioni d'oro. Tra i "rimborsati" d'oro anche Giuliano Amato. 
Da qualche parte cercheranno di rifilarci il pacco del decreto contro la cosiddetta "omofobia" per ora ridotto a un ologramma. Curiosamente uno degli autori del ddl è omosessuale, in sfregio ad ogni eventuale sospetto di... "conflitto di interesse" (Ivan Scalfarotto).
Ma poi...mentre tutta la gente è assopita... arrivano già i frutti velenosi a Ferrara contro don Stefano Piccinelli, reo di aver affisso  in parrocchia, una bacheca sulla raccolta di firme contro l'imminente decreto sull'omofobia. L'Arcigay insorge e lancia la sue fatwa contro il sacerdote. A breve i cristiani torneranno nelle catacombe, poiché sarà loro vietato testimoniare il dissenso nonché la loro concezione sulla famiglia naturale che confligge con questi provvedimenti giacobini.

Un salutino di incoraggiamento ai migranti a Lampedusa ce lo vogliamo fare? Detto fatto. E mentre c'è chi parte per le vacanze con famiglia, cane e gatto, c'è anche chi continua ad arrivare coi bastimenti-carretta, ringraziando Bergoglio che prima di andare in Brasile è passato per Lampedusa a benedire preventivamente lo sbarco dei cento, mille, migliaia.
Ius soli, ius soli no, l'importante è... sbarcare. E se ci scappano i morti, colpa nostra che abbiamo il cuore troppo duro e non ci rechiamo fin nelle coste libiche a prelevarli direttamente  là.

Frattanto si dice che anche le nostre banche (fino a ieri  considerate solvibili e a prova di bomba, a detta dei cosiddetti "esperti") se la passino assai maluccio. Perché le sofferenze delle Banche italiane che stanno iniziando a saltar fuori oggi, sono ovviamente  già conosciute da tempo nelle  segrete stanze dei bottoni.Come al solito si sa, ma non si dice. Leggere qui. I correntisti stiano in campana: Cipro è vicina.
Questa delle "sofferenza" è anche la ragione della cosiddetta stretta creditizia (credit crunch, per gli anglofili) delle Banche alle imprese, che in queste condizioni,  non possono ripartire. Arriviamo quindi al paradosso che ci teniamo i clandestini, ma lasciamo andare in malora le  nostre aziende, deprivate come sono, della giusta razione d'ossigeno. Per non parlare della beffa atroce delle restituzione dei crediti alle imprese, già finita nel marasma della burocrazia.

Ci rivedremo a Filippi in settembre dove ne sentiremo delle nuove e delle belle. Leggete quel che si scrive e si dice, magari anche sotto il solleone; ma soprattutto aguzzate vista e udito su quello che i giornali NON VI DICONO. Sono gradite le segnalazioni di bidoni e pacchi segreti stagionali. 
Come si dice, Buon proseguimento....

24 July 2013

La legge sull'omofobia, nuova polizia del pensiero





Molto è già stato scritto sulla legge nei confronti della cosiddetta "omofobia", termine semanticamente idiota dal momento che significherebbe letteralmente aver paura dell'uguale/ dello stesso/ dell'identico. Collegamenti ipertestuali ne sono già stati messi a iosa su questo blog. Ma credo che il più bell'articolo sia quello di Marcello Veneziani, il quale ha avuto il coraggio di acchiappare il toro per le corna: una pessima legge liberticida del prestanome Nicola Mancino, che rappresenta la base repressiva di tanti successivi paletti, mordacchie e trappole giuridiche sui reati d'opinione da estendere ad libitum. Si parte contro il nazismo e il fascismo, si arriva al negazionismo passando per la xenofobia (altra parola semanticamente idiota dato che significa paura dello straniero), fino ad arrivare al citato reato d'omofobia.
Insomma, vietato aver paura. O se si preferisce, la paura come reato. 
Curioso che i più zelanti applicatori di questa legge, siano i personaggi della sinistra, quella stessa che sosteneva il VIETATO VIETARE. Embé? ora che si vieta per davvero ogni possibilità di dissentire,  i sinistrati tacciono, acconsentono e se ne fanno pure zelanti promotori con l'aiuto di qualche collaborazionista del PdL? L'avete sentita e vista la Pollastrini (l'ex ministra piddina delle Pari Opportunità che voleve i Dico, nonché moglie del banchiere Pietro Modiano) esultante l'altra sera in tv al TG? 


Ha dichiarato che  tale legge era una priorità che non poteva più aspettare, che è un gesto di civiltà della quale la cosiddetta società italiana non può più fare a meno. Mente e sa di mentire. Oggi le priorità della catastrofica società italiana sono altre, ma il principale ex partito dei lavoratori, nella figura levigata con lifting antirughe della moglie del banchiere, finge di ignorarlo. 
Ora appare tutto più chiaro: non è solo per questioni giuridiche e normative che si promuove tutto questo. In Francia gli omosessuali già godono dei Pacs per poter ereditare e per poter avere la pensione di reversibilità. Eppure si vogliono le nozze. Perché questa scimmiottatura del matrimonio naturale, istituzione che si dice  essere "in crisi"? Semplice. Questo dell'omofobia e della legge pro gay è il grimaldello per far saltare la famiglia naturale equiparata ad ogni altro tipo di unione fittizia. Niente famiglia naturale, niente società, niente stato-nazione, niente ius sanguinis, niente più coesione sociale.


"Introducendo il reato di omofobia si sottrae alla famiglia la protezione di cui essa ha sempre goduto nel corso dei secoli e si trasferisce questa tutela giuridica agli omosessuali, riconosciuti come portatori di diritti in quanto tali. Per ottenere questo obiettivo è necessario un salto logico: il passaggio dai diritti umani ai diritti degli omosessuali. Gli omosessuali, come gli eterosessuali, essendo uomini, godono dei diritti di tutti gli uomini, ma non esistono, propriamente parlando, diritti degli omosessuali, come non esistono astratti diritti legati al sesso o all’età delle donne o degli uomini. Non esistono infatti diritti dove non esistono doveri. Esistono diritti delle madri, perché esistono innanzitutto i doveri delle madri e dei padri..."
(Legge sull'omofobia, minaccia alla libertà di pensiero" di R. De Mattei).


Non sarà certo una firma a fermare quanto la temibile Agenda del NWO che, nella pallida e smorta figura del bilderberghiano Letta capo di questo governicchio, ha già da tempo programmato. Era già tutto previsto. Ma proviamoci lo stesso, e facciamo vedere che siamo in tanti a dire NO a questo bidone estivo che ci stanno preparando per venerdi 26 alla Camera. In attesa di altre proteste successive ancor più convincenti di una firma...

22 July 2013

Niente impronte digitali agli eritrei






Effetto Bergoglio? Certamente.  C'era da immaginarselo. Da quando Lampedusa è diventata l'isola sacra e perciò suolo calpestabile da parte di chiunque provenga da ogni angolo del continente nero, non si sono fatti attendere dimostrazioni, disubbidienze, fughe dai centri d'accoglienza d'ogni tipo. Ora i cattolici immigrazionisti (alcuni dei quali leggono anche questo blog) saranno soddisfatti: pur sempre di cristiani trattasi, dato che molti eritrei lo sono. Non siamo forse tutti uguali di fronte all'Altissimo? Ma certo.

Non capisco però perché non si rimane a  pregare ciascuno a casa propria, invece di invadere terre altrui. Ovviamente i TG per commuovere l'opinione pubblica hanno mostrato gli eritrei intenti  ad assistere alla Messa. Creando così un precedente pericoloso: perché i cristiani sì, e i mussulmani no? O magari anche confuciani, zoroastristi, eccetera. Dopotutto, quale che sia la confessione "siamo tutti migranti", non è così?
Gli eritrei rivendicano il diritto di lavorare in paesi più  progrediti e appetibili della nostra disastrata Italietta: lo sanno anche loro che qui non c'è più trippa per gatti. Nemmeno per gatti nativi. E allora cosa vogliono?
Semplice. Andare in altri paesi europei e non venir trattenuti nei Cie o Cara o come vogliamo chiamare i centri d'accoglienza. Fosse per me, li porterei tutti alla Merkel o all'Eliseo da  Hollande per vedere l'effetto che fa. Ma come ben si sa, ogni volta che c'è una crisi migratoria, i "più forti" sospendono il trattato di Schengen e a noi ci tocca invece il Lazzaretto,  tanto per finire di svenarci e  di ridurci al collasso: sta scritto nel destino dei Pigs.
Sentite l'ultima: dopo le furiose dimostrazioni, non saranno più prese le impronte digitali agli eritrei (e si suppone poi che tale benefit venga esteso ad altre etnie). Hanno vinto, ce l'hanno fatta. E giornali come Repubblica esultano, riportando soddisfatti la vittoria. Un po' più prudente il Corrierone riporta anche  malumori e mal di pancia da parte dei poveri pescatori lampedusani: 

"Contro la manifestazione dei migranti, che sono in agitazione da giorni sotto lo sguardo dei tanti turisti che affollano Lampedusa in questo periodo scende in campo Totò Martello, responsabile dell'associazione pescatori delle Pelagie. «Quando siamo noi a manifestare perché non c'è la nave e i nostri prodotti vanno a male la polizia ci identifica, invece i migranti vengono persino scortati -attacca- le istituzioni stanno distruggendo la nostra isola, i responsabili nazionali e locali dovrebbero andare tutti a casa».

Per il resto Bergoglio è riuscito nel singolare intento di far proclamare Lampedusa un porto franco dove tutto è permesso. Perfino quanto in Vaticano non si può fare. Si legga in proposito le norme sui respingimenti presso il piccolo stato pontificio.   Saranno felici la Kyenge e la Boldrini. 

15 July 2013

Gratta, perdi e crepa





Stato biscazziere, si dice perfino troppo frequentemente. Sì, ma intanto nessuno fa nulla. In ogni manovra economica aumentano giochi d'azzardo, lotterie, gratta e vinci, ruote della fortuna, lotto, superenalotto, lotto istantaneo e altri giochi da casinò domestico. Inoltre ci pensa pure Internet a intrattenere piacevolmente trasferendo Montecarlo o Las Vegas direttamente nelle stanze domestiche, a colpi di clic e di mouse. Attenzione, si avverte: Il gioco può dare dipendenza. Bella forza! L'attore cinematografico Pierce Brosnan è diventato pure testimonial di Las Vegas Club di Lottomatica, un gioco on line. 

Nell’era multimediale la figura del giocatore d’azzardo subisce una "evoluzione": prima era facilmente individuabile, “segregato” nei luoghi a lui deputati, ora chiunque sia in possesso di un pc collegato a internet e di una carta di credito può diventare un giocatore compulsivo. Il gioco on-line è estremamente pericoloso da questo punto di vista, perché nella solitudine della propria casa il giocatore non ha freni, né inibitori né pratici: ha infatti la possibilità di accedere al gioco sempre, senza incorrere nello sguardo giudicante altrui.
Pierce Brosnan, l'attore interprete di 007, testimonial di Las Vegas club



Va detto che tra i molteplici tipi di esproprio messi in circolazione mediante una crisi progettata al tavolino e promossa per l'uopo (tasse, balzelli, rincari d'ogni tipo, compro oro che si trovano - guarda caso - negli stessi paraggi di Equitalia e che servono a razziare perfino i ricordi del battesimo, cresima e comunione) spiccano anche i giochi d'azzardo. Il fatto del giovane diciannovenne che si è gettato nel vuoto per poi andare a schiantarsi sugli scogli, accaduto a Barano d'Ischia riporta clamorosamente alla ribalta un fatto cruciale: il gioco è una sovratassa sulla povertà, una nuova droga per poveracci per meglio espropriarli definitivamente del poco rimasto nelle loro tasche.


Un tempo il giocatore era un riccone in vena di dissipazione.
Ce lo racconta la letteratura con il famoso romanzo di Dostoevskij svoltosi a Baden Baden (Roulettenburg nella finzione romanzesca de "Il giocatore"). Chi gioca in teoria,  è colui che ha da spendere, da fare la bella vita, andando a donne e sperperando champagne a profusione, anche se poi a furia di scialare cade in rovina. Ora invece c'è la democrazia e allora la dissipazione è alla portata di tutti, anche per chi in miseria già ci vive. O per chi ha malapena una pensioncina modesta per la propria sussistenza. Serve a poco certo moralismo d'accatto contro i novelli improvvisati giocatori. Meglio sarebbe indirizzare le proprie reprimende verso chi autorizza a installare slot machines e macchine mangia-soldi per ogni dove. E non si salva nemmeno più il fatidico baretto di provincia dove si consumava un cappuccino, una brioche o qualche innocuo aperitivo, coi pensionati che giocavano a tre sette imprecando contro "il governo ladro". Oramai qualsiasi esercizio commerciale si è attrezzato per estorcere più quattrini possibile col gioco, mettendo bene in vista cartelli come questo: In questa Tabaccheria sono stati vinti 30. 000 euro la scorsa settimana.


Siamo al Bagarino delle Illusioni come il Campo dei Miracoli della fiaba di Pinocchio: tu mi dai i tuoi zecchini d'oro e io ti garantisco una bella pianta con tante monete luccicanti. De te fabula narratur , ma pochi lo ammettono e ne ricordano l'epilogo.



Alla sottoscritta è capitata poi la singolare situazione di vedersi offrire come resto per una spesa effettuata, qualche "gratta e vinci" alla cassa del bar dell'AutoGrill sull'autostrada.


Cassiera: "Invece che 4 euro, vuole per caso 2 gratta e vinci?"


"No grazie, il resto in moneta prego".


Questo ci dà la misura del fino a che punto si sono spinti con la ludopatia di massa. Ovvio che poi rovinarsi al gioco fa cadere la vittima, nella menzogna, nella dissimulazione, nella frode e nel furto e in altri illeciti, arrivando perfino a spezzare i vincoli familiari. Non è inconsueto vedere giovani indebitati al gioco, rubare dei preziosi a madri, nonne o zie per poi correre a venderseli in cambio di pochi spiccioli di banconote, indovinate dove? Dai Compro ORO, un vero e proprio franchising di farabutti usurai al soldo delle banche che spalancano con cupidigia i loro caveaux per trasformare in lingotti tutto il rastrellato aureo. Non per nulla, misfatto chiama misfatto. 


Si priva lo scalpellino della pietra, 

il tessitore del telaio 
CON USURA 

la lana non giunge al mercato 

e le pecore non rendono 

peggio della peste è l'usura,...

08 July 2013

Le lacrime extracomunitarie di Bergoglio



Lacreme napuletane? Magari! Ormai a Lampedusa siamo alle lacrime extracomunitarie per i cosiddetti "migranti" da parte di Bergoglio, ma ciglio asciutto per gli Italiani. Forse mi sono distratta ma da quando c'è stato il neoeletto papa "nero" alias gesuita, non ho sentito proferire verbo contro i poveri imprenditori taglieggiati da Equitalia e indotti al suicidio, che se non erro per la chiesa è peccato. Specie quando trattasi in realtà di omicidio camuffato da suicidio (suicidio indotto).  Non ho sentito le invettive che praticava S. Antonio da Padova contro gli usurai. Perché fino a non molto tempo prima la vita era bella per l'Italia e gli Italiani, e a nessuno veniva in mente di sopprimere quello che per l'Eterno, è il dono più prezioso.
Poi di tutte le nefandezze operate da globocrati e globalizzazione è mai possibile che Bergoglio si soffermi sulla "globalizzazione dell'indifferenza"? Se è così, allora ci metto in prima istanza la sua, nei confronti, della sofferenza di numerose famiglie italiane. Lui che proviene "dalla fine del mondo" come può essere indifferente a tutto ciò,  visto che  come attuale "vescovo di Roma", gli è più facile essere misericordioso coi lontani figli altrui che coi propri?

Udite questa chicca: "Al suo arrivo a Lampedusa, a Punta Favaloro, Papa Bergoglio ha stretto la mano ad un gruppo di migranti, ricordando di pregare «anche per quelli che non sono qui».
Ovviamente questo è un vero e proprio incoraggiamento per chi ancora deve arrivare. D'ora in poi, dato che Lampedusa è terra benedetta da un pontefice, si sentiranno in dovere di credere che quanto in altri paese civilissimi è considerato reato, qui non solo è lecito, ma addirittura sacro. Senza contare che benedicendo i clandestini si benedicono anche gli scafisti, trafficanti di carne umana. Esulta ovviamente l'alto Commissario dell'ONU Laurent Jolles per una chiesa mai così organica al mondialismo  («un gesto di grande valore umano e simbolico, che contribuirà a sensibilizzare l'opinione pubblica sulla causa di 45 milioni di persone che in tutto il mondo sono state costrette a lasciare le loro abitazioni»).
Impressionante poi per un credente, il calice per la Consacrazione fatto col legno dei barconi clandestini, l'altare improvvisato con relitti e timoni, la croce con pesci e cuoricini e altre bellurie ridicole al limite della  blasfemia. Inoltre, smettiamola con lo sfoggio di macchine sgangherate come la famosa "campagnola"  papale già ripresa in tutte le salse dai media. Non sono certo queste demagogie  da quattro soldi che avvicinano la chiesa ai fedeli.


Un'ultima cosa. L'Italia è una penisola bagnata dal mare per tre lati dello stivale, più le isole. Lavoratori del mare che hanno perso la vita, ne esistono per tutte le coste e lungo  tutte le isole. Solo la sottoscritta, per fare un esempio,  ha un conoscente che ha perso il proprio padre dopo una fatale sventura capitatagli col suo peschereccio al largo dell'Isola del Tino (Golfo di La Spezia). Ora nello scoglio detto del Diavolo, insidioso scoglio affiorante che ha già prodotto sciagure, lì nei pressi  del Tinetto (l'isolotto adiacente al Tino) sorge la Stella Maris posta su un apposito basamento, la Madonnina che protegge naufraghi, pescatori e naviganti, ma che segna anche la presenza di pericolose secche nelle quali prima si erano incagliate alcune imbarcazioni con gravi danni.
E di Stelle Maris, ne sorgono in vari punti della Liguria (anche a Framura nello scoglio principale del porticciolo) e d'Italia.

La Stella Maris al Tinetto
Ciò significa che chi va per mare a lavorare rischia la pelle. Ma sottolineo a lavorare, non a invadere la terra altrui. Si dà il caso però, che finora non abbia mai visto un papa (ma nemmeno un vescovo né altra autorità religiosa) benedire le acque nei punti in cui si muore per procacciarsi onestamente un pezzo di pane.
E dalle repubbliche marinare a oggi, ne sono caduti degli Italiani negli abissi marini !
La Stella Maris di Framura

05 July 2013

Mummie nostrane e golpe d'Egitto





Niente è più immutabile del Nilo, eppure scorre. In Egitto si passa dalle Autocrazie militari alle Teocrazie islamiche, e ora da questa alla ritrovata Autocrazia dei militari. Mohammed Morse è finito in galera, piantonato dai militari. Il giudice  Adli Mansour giura  fedeltà al governo, al posto suo. Ovviamente la piazza esulta, si agita, ulula alla maniera beduina con la lingua che vibra contro il palato,  ma la manina che la dirige da lontano è sempre la stessa: quella che pretende esportare "la democrazia". Che è un po' come l'Araba-Fenice, che ci sia ognun lo dice...
Ma mentre in Egitto infuria un golpe per "acclamazione popolare" (il che è perlomeno un'antinomia) , è il caso di ricordarci che  anche noi abbiamo i nostri  faraoni Tutankamon che manovrano al di là della costituzione, lo straccio più vilipeso del pianeta. O meglio, Mummie, ma di quelle feroci da film horror del filone archeologico-fantascientifico; di quei  film che han sempre un immancabile sequel: il Ritorno. E questa Mummia dispotica chiamasi Giorgio Napolitano. E' estate, e i colpetti di stato (oltre a quelli di sole),vanno sempre messi in conto. Ecco l'ultimo raggiro...napoletano sugli F35 nell'articolo di Gianni Petrosillo dal blog  Conflitti e strategie. 
Nel frattempo, ecco un'altra perlina estiva  dell'ultima ora: l'FMI ci consiglia (leggi: ci ordina) di non abolire l'IMU. Ce lo chiede la Lagarde, un'altra Mummia rinsecchita.

Ma quale Golpe d’Egitto! Certo, ci troviamo di fronte ad eventi epocali, in un’area caldissima e strategica per i futuri assetti internazionali come il Mediterraneo orientale. Tuttavia, occorrerebbe pensare con maggiore preoccupazione ai colpetti di stato  di casa nostra.
Quest’ultimi dovrebbero suscitare più ampia indignazione – in quanto attuati in un sistema di sedicente democrazia dove il popolo con i suoi rappresentati eletti sarebbe, almeno sulla carta, ancora sovrano – dei carrarmati  dispiegati di fronte alle Piramidi. Del resto, lì sono abituati alle messinscene allestite dai soliti registi statunitensi che fanno e disfano a loro piacimento. Morsi e rimorsi storici camuffati da rivoluzioni colorite più che colorate, a seconda delle esigenze del Presidente di turno (se non è bianco è nero, così come se non è zuppa è pan bagnato comunque nel sangue altrui) e delle urgenze geopolitiche mondiali.
Ma c’è un’altra piramide, questa volta di potere, dinanzi alla quale si può soltanto rabbrividire.  Non si trova lungo le Rive del Nilo ma sulle sponde del Tevere, nella ex città eterna dove eterni sono ormai unicamente i Capi di stato.  Come Il neo faraone della Repubblica, autoproclamatosi tale dopo aver ufficialmente esautorato il Parlamento che, a suo dire, non avrebbe nessuna competenza in questioni centrali per la vita istituzionale, come l’acquisto dei velivoli da combattimento F35, fortemente voluti dalla Nato e dai suoi Alleati.
L’Italia ripudia se stessa, altro che la guerra! Non che ci interessi molto, non essendo noi né pacifisti, né innamorati della carta più logora e calpestata che si sia mai vista in un Paese cosiddetto “civile”, ma teniamo a precisarlo a quanti, in questi anni d’infervoramento legalistico e giustizialistico, si sono stretti intorno a presunti  padri della patria, i quali sventolavano le insegne della Costituzione per affossarla meglio. Bene, adesso che Ramsete il Grande vi ha confermato che il Parlamento non conta niente, ed evidentemente anche chi lo elegge, perché lui è lui e voi non siete lui, come la prenderete? Non so come la prenderete ma posso immaginare dove ancora lo prenderemo tutti.
 
 

01 July 2013

La lunga notte dell'Italia


Rieccomi. Confesso che riprendo a bloggare con fatica. Forse perché il periodo di sospensione nel quale mi sono autoimposta l'ignoranza informatica e informativa di quotidiani, tv,  web è durato troppo poco. A che punto è la notte-Italia? Le cose con il mio ritorno non sono certo migliorate, ma scegliere nel mazzo delle disgrazie di questo che si autodefinisce "il governo del fare" quale sia la peggiore, è una bella impresa. Inizierò con le dimissioni della Idem. Intendiamoci, non mi è affatto simpatica con le sue mattane esibizionistiche sul gay pride. E certamente le sue, sono dimissioni "dovute", vista la faccenda della palestra. Ma è certo che se c'era da sacrificare una "tedesca" bionda alla Kyenge (che di fesserie ne dice e ne fa altrettante), è la bionda e bianca che salta.  Rimuovere la Kyenge sarebbe stato considerato "razzista". Avete visto che pandemonio è toccato a Sartori al Corriere per averla giustamente criticata nel suo articolo? Sembra intoccabile, la signora. Eppure costei non ha il minimo pudore nel mostrarsi pro Africa invece che pro Italia. E lo dice papale papale senza il timore di sembrare "antibianca" e pure contraria ai vecchi: “La priorità è l’integrazione intesa anche come ringiovanimento demografico dell’Italia”. Largo ai giovani allora! Sottinteso: morte ai vecchi. Specie se poi  questi sono quei rompic... dei "nativi".
Qui tutto il pezzo sulle sue gravi dichiarazioni.
La questione immigrazione- ha concluso- rappresenta un nodo di estremo rilievo, un fenomeno che non può essere governato fra individualismi ed egoismi politici”.
Tradotto: l’Italia è da considerarsi un paese di vecchi e per ringiovanirla occorrono altri milioni di immigrati, che però con le leggi vigenti faticherebbero ad entrare. Per la sostituzione rapida del vecchio col nuovo (il ringiovanimento) occorre aprire le frontiere a tutti. Chi critica è un egoista razzista da mettere al bando.
Se è così, si chiama rimpiazzo demografico: lo ha usato Stalin,lo usano i cinesi in Tibet, ne abbiamo visto gli effetti in Ruanda. Adesso è il turno dell’Italia. Questo è il governo del "fare". Nel senso del fare la fame. Per chi non lo sapesse la Kyenge è riuscita già a ottenere una forma di ius soli mascherato e mimetizzato all'interno di decreti che ovviamente non citano direttamente la norma, ma la applicano nei fatti.
Qui sul tema della sostituzione demografica anche l'amico Bisquì del blog Diavoli Neri. Non saremo mai in troppi a parlarne per denunciare queste sconcezze.

Poi è ovvio che questa non è la sola porcheria di questo governicchio ridicolo degli "annunci" e dei "rinvii", delle promesse fasulle sull'occupazione giovanile e delle riscossioni di tasse anticipate (Tares in testa). Secondo Evans Pritchard sembra che tra sei mesi chiederemo un prestito Ue. Leggere qui. Inoltre si torna a parlare di "prelievo forzoso" nei conti correnti secondo la soluzione cipriota, per poi smentire. O...fingere di smentire.   A che punto è la notte-Italia?... Meglio non pensarci.