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25 November 2014

La fine degli scontrini e l'estinzione del contante



Renzi annuncia in un video al Corriere che eliminerà quel che resta del contante che Mario Monti aveva già drasticamente ridotto. Il blog Critica Scientifica di Enzo Pennetta riporta le capriole verbali dietro alle quali si schermisce Selfie Man. Consiglio di leggere interamente il pezzo ma mi soffermo su questo passaggio: 

In un pezzo da manuale della comunicazione il Premier annuncia che verrà tolto il contante senza mai nominarlo direttamente.
Un’operazione che cambierà (in peggio) le nostre vite.





Analizziamo l’operazione compiuta:



1- viene costituito un gruppo di esperti per migliorare l’informatizzazione del Paese. (notizia positiva)



2- viene annunciato il superamento di un rapporto di sfiducia/controllo da parte dello Stato (notizia positiva)



3- viene detto che per ottenere il punto 2 si procederà all’eliminazione dello scontrino per ottenere la “tracciabilità totale”. (notizia criptica ma vagamente liberatoria).

Quello che non viene detto è che questo significa procedere all’eliminazione del contante, la tracciabilità assoluta e il superamento della necessità dello scontrino non si possono conseguire che eliminando la possibilità di pagare in contanti, cosa che avrebbe dovuto essere detta con chiarezza. E così senza neanche nominare il contante è stato dato l’annuncio della sua prossima eliminazione, nessuno dei lettori del Corriere che hanno commentato l’articolo (al momento sono 58 ndr) ha capito che di questo si tratta. (continua qui) .

                                                    &&&&&&&&&&&&&&


In relazione a queste  manovre più o meno occulte di Renzi  per far sparire definitivamente il contante, e alle dichiarazioni "lunari" di Padoan, secondo cui far sparire il contante, aiuterebbe i consumi, io mi chiedo come possano esserci ancora in giro dei gonzi che credono ancora alla fòla della solita lotta contro l’evasione. Eppure viaggiando per forum, vi assicuro che ce ne sono  da vendere al peso. E si gonfiano il petto con frasi altisonanti come "Io sono un onesto cittadino e non ho niente da temere". Perciò comprano anche il gelato col bancomat e se ne vantano pure. 
E’ ovvio che la misura serve anche e soprattutto a uno scopo assai meno nobile. Una volta fatta transitare alle banche tutta la ricchezza delle famiglie, dei commerci e delle imprese, lo stato potrebbe imporre una tassa ad hoc sui conti correnti (prelievo forzoso di cui si parla da tempo, per conto della UE) e nessuno potrebbe spostare altrove i propri soldi per protesta o nel timore di nuove stangate, in quanto non ne avrebbe più disponibilità né avrebbe più l’opportunità di pagare per semplici spese quotidiane, quali al supermercato, fare benzina o pagarsi le medicine.

Il Pilotino Automatico di Monti si chiama Renzi


Per quei commercianti che non si adeguano all’ obbligo di dotarsi di un Pos anche solo per 30 euro, va detto loro che questo è solo  l’inizio di una fase avanzata di annientamento totale del contante e della fine della privacy di ciascun cittadino. Per chiunque abbia un po’ di sale nella zucca e veda un po’ più in là del proprio naso, è chiaro come il sole che il cittadino attraverso la transazione bancaria, offre al Grande Fratello nazionale e sovranazionale, dati importanti come l’ora, il giorno, la natura e l'entità dei suoi acquisti: un vero sopruso contro la propria privacy e riservatezza. E un gran regalo alle banche che incamerano balzelli su balzelli, per il “servizio” prestato, ogni qualvolta facciamo spese banalmente quotidiane.

Più schiavi delle Banche di così, si muore! E' questo che vuole l'Omiciattolo abusivo? Dobbiamo fermarlo e sbarazzarci di lui e del suo odioso cinismo.

NB: in aggiunta a tutto ciò, nel caso Renzi fosse tentato da una simile scellerata idea, ha già un famigerato antisignano: POL POT il leader della Cambogia. Nel suo "sol dell'avvenire", c'era per l'appunto l'estinzione della moneta. Qui, la sua biografia criminale. 

21 November 2014

...e Piazza o non Piazza...



"Piazza o non piazza, io vado avanti", dice allegramente Renzi, Sì, ma avanti dove? Mi ricorda un po' quel ritornello di Venditti "Bomba o non bomba/arriveremo a Roma/malgrado voi". Ma al Bimbominkia, piace parodiare i  ritornelli delle canzonette pop. Del resto, lui è una Parodia vivente.
I sondaggi cominciano a registrare un calo pauroso; ovunque vada arrivano bordate di fischi e contestazioni, spintoni e tentativi di forzare il cordone della polizia. Il secchio addosso, il gelato, i conticini a scuola coi bimbi delle elementari non incantano più nessuno. Ci sono rimasti i media ufficiali, ma quelli - si sa - quale che sia il mazziere di turno, suonano sempre le loro sgangherate fanfare, contro gli interessi dei cittadini.
Ora si lamenta del fatto che con Monti, il quale è stato il primo ad inaugurare la disastrosa stagione della chemiotassazione da incubo cancerogeno, c'erano meno contestazioni che con lui. Qualcosa di vero, in questa affermazione c'è: i sindacati stettero supini e proni alle leggi finanziarie dettate dalla Troika in quel periodo. La Camusso si mostrava tutta ridanciana a Cernobbio con Rigor Mortis, mentre  a tavola con lui, banchettava e ridacchiava con la bocca piena di cibo. Ma tutto l'apparato sinistrato doveva liberarsi del Male Assoluto Berlusconi (la sinistra, sempre vive e si nutre di mali assoluti) e Monti, veniva considerato un loro Alleato. Complimenti per la lungimiranza!


Prima però,  vorrei rispondere al candido stupore di Renzi. Perché a me sì e a Monti no? Risposta: perché siamo al concetto idraulico dell'aggressività espresso da Lorenz, bimbo(minkia) mio: quando il bacino è ricolmo fino all'orlo, basta pochissimo per farlo tracimare. Gli Italiani (a mio avviso assai stoltamente) hanno sopportato anche troppe angherie in materia di sequestro della democrazia e ora continua a diluviare sul bagnato (non è solo una metafora). Dopo il  terzo abusivo imposto obtorto collo dal peggior presidente della storia della Repubblica, hanno deciso di dire BASTA.
Contestazioni anti Renzi a Parma
Non dimentichiamo però che la dirigenza di queste proteste è in larga parte egemonizzata da coloro i quali hanno avuto la funzione  di collaborazionisti in tutto questo disastro.
Il Jobs Act, sta avendo una vita travagliata alla Camera e le modifiche sono solo di forma e non di sostanza. La Legge detta di Stabilità (in realtà, finanziaria) prevede come al solito una nuova gragnola di tasse. Arriva perfino a mettere "patrimoniali" sul possesso della tv, del pc, smartphone o tablet  (l’idea è quella di far pagare il canone in base al reddito, ma insieme alla bolletta elettrica dell’abitazione su modello greco). Così, secondo l’esecutivo, l’imposta sarebbe impossibile da evadere. Roba da denuncia penale, se avessimo una Magistratura decente, a cui ricorrere, e non un altro mega Problema tra gli innumerevoli problemi!

Da quando in qua, uno stesso oggetto, che trasmette la stessa schifezza di programmi, deve essere pagato in base alla redditività dei cittadini, solo per rimpinguare un'azienda fallimentare come la Rai? A questo punto mettete patrimoniali su tutto il posseduto possibile, compreso il fornello da cucina con cui si mangia. Ma so che non c'è più iperbole che tenga: costoro sono capaci di tutto, e il Bimbominkia con le mani in tasca e l'andatura da bullo di contrada fiorentina, ne è solo un cieco ottuso esecutore. Perfino il possesso di una caldaia avrà un libretto di impianto con importi stellari. Ce lo dice l''Europa, una vecchia  megera avida e insaziabile dei nostri quattrini. Così come ci viene imposta la revisione del catasto con conseguenti aumenti degli estimi catastali delle case.
Intanto il Pataccaro continua con la sua prosopopea sulla "crescita", sul paese che deve "ripartire". Sì, ma come? E in che modo, se continua imperterrito il salasso di sangue dei cittadini? 

A completare il quadro c'è la beffa atroce della social card estesa anche agli extracomunitari con permesso di soggiorno: un incoraggiamento a farli rimanere qui e a creare attriti tra la popolazione dei nativi, come si è visto di recente nelle periferie romane, torinesi e milanesi. Intanto con Mare nostrum o Triton che sia, il risultato è quello di  continuare a fare arrivare legioni su  legioni di derelitti, dal continente nero. 
Renzi tace e acconsente. Alla mala parata, può sempre scaricare la colpa su quel bamba  di Alfano. Si defila dalle zone alluvionate, visita solo fabbriche vuote millantando interesse per l'occupazione, corre a Brisbane  al G20  a  fare il Piacione compiaciuto, su decisioni prese da altri Paesi (non contiamo una beata fava!), comprese le sanzioni anti-Putin. E' il semestre italiano di Presidenza del Consiglio nella Ue e, piazza o non piazza, lui ti piazza lì la quota "rosa" Mogherini. C'est tout.
Fine della sua miserabile politica-spettacolo. 



18 November 2014

Piove, Governo Mondiale Ladro!

Il giorno dopo l'alluvione. O meglio, le ripetute alluvioni. Domani i TG conteranno, come è ormai triste consuetudine da un mese in qua,  i danni di Genova che scivola sempre più verso il mare fino ad esserne inghiottita (grottesco e simbolicamente allucinante, l'episodio dei 7 feretri usciti dal cimitero di Bolzaneto  trascinati dal torrente Polcevera),  di Chiavari e del Levante, di Savona e del Ponente,  delle frane in Lombardia, dell'esondazione dei laghi lombardi e piemontesi (il Maggiore e il Lago d'Orta) , di Milano che va in tilt con le linee metropolitane per colpa del Lambro e del Seveso che inondano cantine, seminterrati, uffici e negozi. Con l'Alessandrino, col Parmense, col Vicentino, con la Toscana e  le trombe d'aria versiliane, la Sardegna e le isole, con il  PO che straripa e gli sfollati ecc. ecc. Di maltempo si muore, e non si è nemmeno più sicuri in casa propria. O nei luoghi di lavoro.
Ma la verità la vediamo sotto i nostri occhi: clima caldo umido appiccicoso in pieno Novembre, fiori programmati da Madre Natura per  fiorire in primavera come primule, o in estate come le ortensie, che, a sorpresa, si mettono a fiorire adesso tra un violento nubifragio e l'altro. 
Pubblico questo interessante pezzo dal titolo "Manipolazione climatica e dominio finanziario"  di Francesco d.C. -  nel quale si fa largo l'ipotesi (tutt'altro che peregrina) della manipolazione climatica come strumento di potente controllo e dominio di massa. Pertanto, dato che i governi non sono più nazionali, dato che si organizzano i G20  per parlare di rimedi al "surriscaldamento del Pianeta" è il caso di dire: piove NWO ladro! La nuova arma di distruzione di massa si chiama clima,  e  tutti noi, restiamo attoniti e sgomenti a guardare giorno per giorno le previsioni meteo, in attesa di giorni migliori. In tutti i sensi. 


Alluvione a Chiavari
Dal sole dipende la salute dell'uomo

Roma – La natura è di tutti e, si sa, non si paga. Almeno finché non viene privatizzata. L'aria che respiriamo, la pioggia del cielo, il sole e la sua capacità di generare energia (fotosintesi clorofilliana) elementi che il Buon Dio assicura a tutti. Egli “fa sorgere il suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni e fa piovere sopra i giusti e sopra gli ingiusti” (Mt 5, 45). Ma questo non va bene ai cercatori di lucro e di dominio globale. Dalla giusta misura delle piogge dipende la fertilità dalla terra. Dal sole scaturisce l’energia prodotta dal mondo vegetale con il miracoloso processo della fotosintesi clorofilliana. Sempre dal sole dipende la salute dell’uomo: la sintesi della vitamina D è possibile solo grazie ad una congrua esposizione ai raggi del sole. Auterevoli ricercatori medici lasciano un vero e proprio "allarme pandemia" da carenza di tale vitamina causa della scarsa esposizione ai raggi solari. Il loro consiglio è, chiaramente, quello di assumerne in pasticche.


La manipolazione della natura

Ma la manipolazione della natura, oltre ad essere paurosamente dannosa, assicura ai suoi fautori enormi possibilità di guadagno ma, ciò che più inquieta, è che essa rappresenta un potente strumento di controllo e dominio di massa. La manipolazione, (che è sempre contro natura!) riguarda oggi ogni settore della vita dell'uomo dalla genetica umana ed animale, alla modificazione genetica di sementi e specie vegetali – OGM e, persino, incredibilmente, la manipolazione climatica. Dal punto di vista etico le problematiche sono di enorme spessore: chi sceglie? chi decide? quali rischi non noti si corrono?

Costretti a pagare ciò che ci è stato affidato gratuitamente

Dal punto di vista economico l'effetto è di lampante evidenza. Mentre le statistiche evidenziano che povertà e fame affliggono fasce di popolazione sempre più ampie, gli abitanti del mondo occidentale per ottenere quello che la natura assicurerebbe loro gratis oggi devono pagare. Pagare il detentore del brevetto o del know how, il detentore dell'esclusiva per ottenere quelli che ormai sono prodotti a tutti gli effetti: e quindi, oltre al cibo, bisogna pagare i proprietari di brevetti per avere la salute (che in un ambiente naturale e salubre sarebbe salvaguardata) e i figli (la manipolazione agro industriale degli alimenti causa quasi tutte le malattie di cui soffriamo e tra queste la sterilità, oltreché i tumori…). Per avere il sole o la pioggia nella giusta misura bisognerà pagare.Gli strumenti di controllo del clima si fanno sempre più raffinati, gravissime calamità sconvolgono ogni angolo del mondo. Anche le nostre città più antiche e belle, intatte per anni, ed anzi scrigni di tesori artistici ed architettonici, cadono in rovina sotto preannunciati terremoti ed inondazioni.



Processione propiziatoria a Brescello del Po col Cristo di Don Camillo
La logica del far debito

Le piogge non si chiamano più piogge ma bombe d’acqua. La colpa di tale distruzione viene riversata, con l’aiuto dei moralisti, sugli abitanti-vittime ed il loro insano desiderio di abitare su questo pianeta, con la guerra all’ultimo abusivo (edilizio). Occorre porre rimedio al dissesto idrogeologico: stanziare dei soldi per la messa in sicurezza del territorio (questi i diktat) oltre ad investire per la ricostruzione o, meglio, per la costruzione ex novo delle abitazioni. L’Aquila docet! Far debito, la necessaria conseguenza.

http://www.quieuropa.it/manipolazione-climatica-e-dominio-finanziario/



15 November 2014

Tor Sapienza



Sono quattro giorni e quattro notti che ci sono disordini a Tor Sapienza, un esteso rione della periferia Est di Roma. Questi poveracci di abitanti in rivolta contro le istituzioni,  sono circondati da campi nomadi, da criminalità diffusa, da travestiti e trans brasiliani, prostitute straniere e dulcis in fundo da un centro di accoglienza che ospita nuovi immigrati. Gli "oppressi", secondo la stampa servile erano gli ospiti del centro di accoglienza, mentre i malfattori erano quei "ducioni" e  "razzisti" degli abitanti. In prima linea il mis-Fatto quotidiano. Non chiamiamola "la guerra tra i poveri" come si ostinano banalmente a fare  i pennivendoli di regime
Si tratta invece della lotta fra chi vuole vivere con dignità e sicurezza, contro l'illegalità e il degrado. Dulcis in fundo  il Corriere (articolo di Goffredo Buccini) se la piglia con “l’incendiario leghista” Matteo Salvini, reo di voler venire giù, espressamente invitato da cittadini del rione. Si tratta di una forma di "insulto preventivo". A questo è ridotta la stampa oggi!




Il quarto giorno il sindaco Marino si fece vivo là in mezzo pigliandosi un'overdose di prevedibili  insulti e fischi.  Il suo pareva un allunaggio. La polizia ,sempre latitante nel difendere i cittadini dal far west quotidiano, pagata con i soldi dei cittadini, li manganella per garantire invece la "sicurezza" degli edifici degli extracomunitari. Alfano latita totalmente nei rioni periferici delle grandi città, in compenso è sempre più zelante nell'introdurre in Italia nuovi flussi indiscriminati di stranieri. Renzi? NON PERVENUTO. Pubblico il post del  coraggioso blog dell'Anarca (Giampaolo Rossi) sulla rivolta di Tor Sapienza. 

LETTERA APERTA AI CITTADINI DI TOR SAPIENZA

Si, io lo so che non siete razzisti; che quei bastoni e quei sassi non li avete presi in mano per odio ma per la disperazione di dover vivere dove non si può più vivere.

Io lo so che non siete razzisti, anche se ora vi dipingono così per nascondere la loro ipocrisia e il loro fallimentare umanitarismo senza umanità.

Si, io lo so che non siete razzisti ma che la gabbia dove rinchiudervi è pronta e i preparativi per trasformarvi in bestie feroci sono quasi ultimati; che ora sono arrivati con i loro taccuini e le loro telecamere, ma poi scateneranno i loro parolai d’accatto a dipingere quello che tanto non hanno interesse a capire.

Intellettuali polverosi chiusi nella soffitta delle proprie idee; politici ignavi e criminali che hanno consentito le peggiori politiche buoniste nel nostro paese, arrivando persino a cancellare il reato d’immigrazione clandestina nel pieno delirio d’irresponsabilità di chi non si rende conto del mondo in cui stiamo vivendo.


Io lo so che non c’è razzismo in quello che avete fatto; ma solo dolore e rabbia nel vedere il vostro quartiere ridotto ad una giungla piena di pericoli, trasformato in un campo di battaglia.

State difendendo voi stessi ed io so che si difende solo ciò che si ama: la propria terra, la propria città, la propria casa, i propri cari, una sicurezza, un diritto, una libertà.

Io lo so che non siete razzisti, né “giustizieri della notte”; ma siete operai, impiegati, commercianti, disoccupati, studenti, pensionati, professionisti, padri, madri, mariti, mogli, insomma l’Italia vera che affronta con dignità questa crisi che non fa prigionieri, le difficoltà economiche e spesso la mancanza di futuro e di certezze.
Io lo so che il vero razzista è questo sindaco che definisce “inaccettabili gli attacchi agli stranieri” senza spendere una parola per l’italiano in fin di vita massacrato davanti al figlio, da un branco di belve senza onore.

Io lo so che vi sentite abbandonati e soli, presi in giro da uno Stato tanto oppressivo e invadente nei confronti delle persone oneste, quanto indulgente verso coloro che si approfittano della nostra ospitalità, che violentano ciò che noi offriamo loro e che paghiamo con i nostri sacrifici.

Perché la convivenza non è una teoria né retorica politica da distribuire davanti alle telecamere: la convivenza si basa sulla reciprocità e può esserci solo con chi rispetta le nostre leggi e il Paese che noi amiamo.

Io lo so che anche di fronte all’esasperazione voi sapete distinguere l’immigrato onesto dal delinquente; perché uomini e donne che sono arrivati nel nostro Paese per lavorare o per salvarsi dall’orrore di una guerra, voi li avete accolti e accettati in nome di quella solidarietà concreta che gli altruisti di professione non conoscono.

Io lo so che quei bastoni sono lontani da voi e da quello che vorreste essere; e che ora li lascerete cadere in terra per tornare a ciò che è per voi più importante: la vostra vita.

Perché, comunque, avete vinto: quella rabbia scesa in strada ha raccontato un’Italia diversa, stanca ma capace ancora di trovare una sua dignità; un’Italia che non ce la fa più ma che vuole difendere con i denti ciò che è suo.

Non ve lo diranno mai, ma gli italiani che non sono razzisti stanno con voi: quelli del nord e quelli del sud, quelli di destra e quelli di sinistra, quelli bianchi e quelli neri, gli immigrati onesti e la gente perbene.

Cari cittadini di Tor Sapienza, io lo so che non siete razzisti e che avete solo difeso per tutti noi una cosa importante, la più elementare: il nostro inalienabile e sovrano diritto di essere padroni a casa nostra.

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Pubblico anche una testimonianza dal vivo di Daniele, un residente in Tor Sapienza che scrive a Repubblica nell'illusione di trovare un po' di ascolto e di conforto. Poi si spegneranno i riflettori e politici e pennivendoli saranno in tutt'altre faccende affaccendati.


Sono un abitante di Tor Sapienza. Premesso che qualsiasi atto di violenza va denunciato, le chiedo se puo’ indicarmi il modo civile e pacifico per denunciare un degrado che ormai non conosce limiti. Le faccio una breve cronistoria del posto perché credo che lei non sappia nemmeno dove Tor Sapienza si trovi sulla cartina.
Questa periferia di Roma è stata per anni ed è ancora il luogo dove hanno sempre trovato rifugio e asilo qualsiasi tipo di persona extracomunitaria, dai rom ai nordafricani, per non parlare della vergogna dei transessuali che sotto gli occhi di tutti, da anni, si prostituiscono ad ogni ora del giorno.
Non conosco attualmente il numero esatto degli extracomunitari residenti ma le assicuro è molto alto se si considera il territorio del nostro quartiere.
Questa popolazione, dove vivono ormai pensionati e lavoratori che con il sacrificio di una vita hanno acquistato le loro case, nel passato hanno attivato tutte le forme di protesta civili di cui potevano disporre, dalle lettere agli amministratori ed ai giornali, denunce agli organi di PS fino alle fiaccolate pacifiche in piazza. Il risultato è stato il silenzio ASSORDANTE di tutti, anche di voi giornalisti che finchè non ci scappa il morto la notizia non merita attenzione.
Venga a farsi un giro nel quartiere. Alle prime luci della sera scatta il coprifuoco. Negozi di extracomunitari aperti oltre l’orario lavorativo che vendono (sotto gli occhi di tutti) alcoolici fino all’alba (e la licenza???). Persone extracomunitarie ubriache che litigano ed urinano ovunque. Strade buie ed invase da travestiti e dai loro clienti eccitati che sono pericoli costanti al volante. Rom che frugano nei cassonetti e guidano auto a massima velocità (mi piacerebbe vedere l’assicurazione e le revisioni di tali veicoli). Furti negli appartamenti e scippi per strada esponenzialmente aumentati negli ultimi anni.
Mi fermo qui con la descrizione e torno alla domanda iniziale: mi sa indicare cosa dovremmo fare che a noi sfugge?
Dobbiamo continuare in questo modo vedendo il nostro territorio maltrattato, vivere reclusi nelle nostre case (che by the way si stanno svalutando sempre piu’) aspettando cosa?
Quante belle parole da chi vive lontano da qui, magari in centro dove queste realtà sono lontane e santifica le persone che vengono da altri paesi ed altri mondi senza mai spendere una parole a favore dei residenti.
Non è razzismo essere ospiti di un paese e non rispettarne le regole? E’ chiedere troppo far rispettare le regole?
Per cortesia mi indichi cosa dobbiamo fare in modo da poterlo condividere con i miei concittadini.
Cordiali saluti

Daniele 13 novembre 2014 h. 10, 19

12 November 2014

JATEVENNE!

Andatevene! E glielo scrivo alla napoletana. E invece no. Ancora una volta Napolitano e la signora Clio (oramai due reperti da pio Albergo Trivulzio) faranno orecchio da mercante e dovremmo assistere allo squallido balletto del dàmmiti, prendimi curruccucù/prendimi, dàmmiti, cuccurrucù. 
Chi legge questo blog sa cosa ne penso di Travaglio il  Giacobino Manettaro, ma stavolta ha ragione quando scrive che l'Inquilino del Quirinale si permette perfino di fare il Monarca à la carte e di interrompere il suo mandato presidenziale solo quando salta il ticchio a lui, a seconda della sua convenienza e del suo tornaconto, dopo essersi magari assicurato di aver lasciato i giusti cloni del suo partito quali candidati e successori.

La bomba a orologeria delle sue dimissioni anticipate seguiterà a ticchettare per settimane, forse per mesi, ben nascosta sotto le istituzioni, destabilizzandole vieppiù con uno stillicidio di indiscrezioni, moniti e finte smentite.

Ma la galleria dei successori, finora non promette niente di buono. Che idiozia sarebbe quella di far sciroppare agli Italiani un Topo Mannaro  di nome Amato (quello che si introdusse nottetempo nei nostri conti correnti), o addirittura un Prodi? E che altra idiozia sarebbe quella di mettere le solite "quote rosa" (in realtà rosse) come la Finocchiaro o la Pinotti o in alternativa la Bonino, bona per tutte le stagioni? O addirittura la Boldrini? Per non dire il poker d'assi Mario Draghi... (un altro "tecnico" falsamente super partes).

Nessuno pensa che un Presidente della Repubblica dovrebbe essere gradito a tutti gli Italiani, comunque la pensino politicamente? 
Abbiamo avuto in questi ultimi decenni ben due presidenti battenti bandiera de sinistra, incuranti da parte di chi li ha votati, del fatto che più di mezza Italia non si identifica in questo schieramento. Parlo di Ciampi e di Napolitano. 
A Napolitano ho dedicato un numero pressoché incalcolabile di post, denunciandolo sempre come il peggior presidente della Repubblica (mi spiace per il filosofastro Cacciari, così zelante nel tirargli la volata), nonché traditore della Patria  e violatore della Costituzione. Elencare i numerosi misfatti da lui compiuti richiede di fare  un po' di cronistoria di quest'ultimo decennio italiano. Proverò ad elencarne in sintesi solo qualcuno e chiedo venia per le eventuali dimenticanze che fatalmente ci saranno.
. Il Cappellaio Matto di Alice nel Paese di Eurolandia ce ne ha davvero fatte vedere e sentire di tutti i colori, compreso il fatto che durante le ultime elezioni europee, ha espresso il suo biasimo aperto contro i partiti identitari in ascesa per molti stati della Ue. 

  • Ha permesso che venisse intitolata un'aula parlamentare al teppista Carlo Giuliani.
  • Ha fatto l'eutanasista ante litteram col caso Englaro.
  • Ha fatto l'imperatore Caligola nominando senatore a vita Mario Monti (suo cavallo di battaglia)
  • Ha benedetto il golpe tecno-finanziario del 2011 che ha deposto un governo eletto per regalarci il trio Monti-Passera-Fornero.
  • Ha aiutato a compiere l'ordito fratricida "piddiota" fra Letta e Renzi, per promuovere quest'ultimo.
  • Ha fatto il regista (nemmeno troppo occulto) di ben tre governi abusivi da lui nominati per ordine delle consorterie di Bruxelles e dei poteri sovranazionali
  • Ha benedetto l'incursione contro la Libia del duo Sarkozy-Cameron chiamandolo "nuovo Risorgimento libico" (parole testuali sue, ma poi si è visto con quali risultati!).
  • Non ha mai perso l'occasione per parlare a chiare lettere della necessità di un  "Nuovo Ordine Mondiale" (quello che ci sta opprimendo) . 
  • Ha  complottato scissioni, correnti, conventicole e camarille varie all'interno di una maggioranza eletta ( prima con Fini, poi con Alfano suoi pupilli, alla ricerca di nuove e  "creative maggioranze", cioè di sua composizione).
  • Ha sostenuto con arroganza il Trattato di Lisbona, il Mes, il Fiscal Compact, le guerre e gli interventi armati della Nato, senza difendere nessuno dei nostri interessi nazionali.
  • Ha impedito alla stampa di assistere al suo interrogatorio di garanzia per la trattativa Stato- Mafia, nel quale ha svolto un ruolo ambiguo.
  • Ha fatto il garante occulto del Patto del Nazareno tra Renzi e Berlusconi.
  • Ha tenuto in piedi senza alcuna sobrietà una struttura dispendiosa, sibaritica e lussuosa come il Quirinale con appannaggi e cerimonie principesche, mentre il popolo italiano è ridotto a lumicino.  
Concludendo, prima se ne va e meglio è per tutti. Ma occhio ai suoi successori, dato che non c'è da illudersi troppo. Come è bene non farsi  ottimistiche illusioni circa la sua uscita di scena, che sarà tutt'altro che "regale" e "dignitosa", ma come è tristemente prevedibile, sofferta e tortuosa, come solitamente avviene per gli omuncoli di Potere. 


09 November 2014

Il duro Matteo del Giambellino



Caro Salvini,
i sondaggi sono dalla tua parte. Tutti fanno la fila per intervistarti. Cosa succede? Dopo l'intervista di Libero, quella di La Stampa, i Tg... Giovanni Belardelli si sveglia dalle colonne del Corsera per dirci quello che sappiamo da una vita -  che la sicurezza non è un lusso, ma deve essere garantita a tutti, specie ai più deboli. Ma l'articolista sembra più preoccupato di frenare quella che il vecchio topastro Amato chiamava"la tigre della reazione", l'indomani dello stupro omicida della sig.ra Reggiani a Tor di Quinto da parte del rom Mailat (1 novembre 2007), che  di eliminare le cause vere che hanno portato a tanti incresciosi fenomeni. In questo caso, la nuova  "tigre" sei tu. E l'articolo di Belardelli ricorda che se il governo non corre immediatamente ai ripari sui delitti e misfatti multikulti, aumenteranno quelli che ti votano. Brrr... che paura! Ovviamente per queste teste d'uovo, sarà solo "un voto di pancia", anche quando dovesse risultare un plebiscito.
Feltri ti dice che dovresti procurare un sarto e smettere il tuo look da esodato e da cassintegrato a base di barba e felpe, perché  lui,  l'Elegantone, pensa che l'Abito faccia il Monaco e che potresti alienarti quella fetta di borghesia come si deve, che già ti guarda con simpatia. Quei ceti medi che in un bel sabato pomeriggio ottobrino, sei riuscito a schiodare dalle pasticcerie con famiglia per trascinarli in manifestazioni, loro che non sono propriamente degli habitués della Piazza e dei cortei. Però un po' di ragione a Feltri gliela darebbe perfino Balzac ne "Il trattato della vita elegante" quando scrisse: "Le idee dell'uomo rasato,non sono quelle dell'uomo barbuto". Perciò, non esagerare con rassicuranti grisaglie feltrine (non ti ci vedo), ma nemmeno con le solite felpe da esodato. 

Sei già nelle copertine dei giornali e si fa in fretta a inventare titoli banali come "Matteo contro Matteo". Ovvero,  il Matteone meneghino burbero e ruspante contro il tosco e losco Matteuccio da Rignano sull'Arno,  tutto tasse, chiacchiere e distintivo.
Buona, la mossa di voler fare una Lega dei Popoli nel resto d'Italia, ma ricordati: non mandare mai in soffitta quei rudi valligiani che sono scesi dai monti fino a Milano per sostenerti. Perché quelli fanno parte  delle tue radici, e in caso di pericolo,  le retrovie sono importanti. E perché tu dovrai correre la tua bella dose di rischi. Non si sa mai che dovessi avere bisogno di rifugiarti in montagna per una lotta di liberazione, visti i tempi! I "fascisti d'oggi" ti danno del razzista  e xenofobo per delegittimarti, e qualunque cosa farai, te li ritroverai tra i piedi nel tentativo di fracassarti il cranio per poi rigirare le frittate e dire che sei tu che volevi investirli con la tua auto. A Bologna al campo nomadi ti è successo questo.
In realtà sono dei luridi comunistoni mai estinti come Nosferatu, ma sai com'è, uno è costretto a
chiamarli col nome del "Male assoluto", fa più trendy ed è più impressionante! 
Io però, fossi in te, non andrei più in quei luoghi fetidi. E non lo dico per indurti alla ritirata. Lo so, lo so che gli zingari non pagano luce, né gas, né acqua che caricano parassitariamente sulla popolazione civile. So anche che sono dei loschi sfruttatori di bambini, inducono alla prostituzione e all'accattonaggio le minorenni. La loro ultima trovata è quella di approfittare di disabili che pagano a famiglie di poveracci in Romania (si parla di 500 euro) per garantirsene il possesso fisico e  obbligarli all'accattonaggio nelle strade delle nostre città. In altre parole, praticano il commercio di questi poveri infelici.
Ma noi caro Salvini, andiamo a esportare democrazia e diritti umani, in paesi lontani, del tutto incuranti di chi li calpesta sfacciatamente qui da noi.  

Fossi in te, ripeto, non andrei mai più in un campo nomadi a prendere botte e calci, a farmi fracassare l'auto, perché è meglio pubblicare il resoconto di quanto costa alla comunità cittadina mantenere uno di quei campi. Voglio dire, che se affiggi le cifre sottratte ad altri cittadini di luce, gas, acqua, smaltimento rifiuti la gente si incazza di più e tu rischi di meno. Pubblicalo e fallo pubblicare ai giornali amici, dillo a Radio Padania e ovunque. Se magari riesci a sapere il valore (o i valori) dei bottini che gli zingari rubano ogni volta che penetrano nelle case di onesti cittadini per compiere furti con scasso, fallo pubblicare per le vie come un bando di concorso: risulta più efficace perché oltre a risparmiare botte, ti risparmi anche le sconce provocazioni della stampaglia di regime, quando scrive che "chi semina vento, raccoglie tempeste", che "Salvini se l'è cercata" ecc.. Non ti perdere con questa suburra dei centri sociali che vuole farti abbassare al loro infimo rango e fanno i salvatori ideologici dei parassiti dediti alla delinquenza in pianta stabile. E alla faccia dell'integrazione!



Continua a coltivare i tuoi ottimi rapporti internazionali, perché saranno questi che ti faranno crescere politicamente. Marine Le Pen garantisce che "Salvini vi stupirà", e noi non vorremmo far altro che crederle. Non aspettiamo altro. Ottimo il tuo intervento alla Duma russa, a nome di quegli industriali del Nord che non vogliono muovere la guerra contro i loro ma anche  contro i nostri interessi di Italiani, ad una potenza amica.  Bello vederti accanto a Putin, l'ultimo duro della cristianità d'Europa. Saranno questi rapporti importanti a farti crescere politicamente in Patria e a darti la forza di farcela. Bene anche la mossa di cercare di coinvolgere la "razza" un po' ondivaga e snobbona degli intellettuali nelle tue iniziative. Buttafuoco dice già che predichi male, ma razzoli bene:  è un incoraggiamento!

Ah, un'ultima cosa: lascia perdere i patti con Renzi sulla legge elettorale. Capisco che le regole nelle democrazie si dovrebbero scrivere insieme, ma qui di democratico non c'è più un bel nulla. Pertanto, non legittimate un abusivo di Palazzo con le solite perdite di tempo. Niente prigionieri, siamo in guerra! Lascia perdere i consigli di  Calderoli e le sue calderolate da corridoio, e tira dritto per la tua strada! 
So che sei cresciuto al Giambellino,  quella via del Lorenteggio aggredita attualmente da malviventi furfanti che sfrattano dalle case, dei poveracci rei di essere anziani e malandati, per insediarsi loro, abusivamente. E allora un augurio da parte mia te lo voglio fare di cuore con La Ballata del Cerruti di Giorgio Gaber, cresciuto proprio come te,  al mitico Giambellino: 

....Gli amici al Bar del Giambellino, 
    dicevan che era un Mago

05 November 2014

Alcune mistificazioni sulla questione giovanile


Ho trovato un articolo de La Stampa (giornale della Fiat) dal titolo "Meglio usare che possedere, i trentenni cambiano i consumi" che detta gli stilemi su come dovrebbero essere, vivere e lavorare i nuovi giovani delle generazione del millennio detti Millennials, ovvero quelli che si trovano ad attraversare l'attuale crisi. Un capolavoro di luogofinanziarismi a base di termini in Inglese, che trasuda boria e  altezzosità nei confronti di chi non si adegua a questo andazzo basato sul nomadismo lavorativo, modello Ryanair.  Una bigia  tristezza e mestizia, una totale mancanza di fantasia, di creatività, in un modello di appiattimento globalista. Avrete capito che la campagna contro i bamboccioni (copyright Padoa-Schioppa - FMI) , contro  i choosy (copyright Elsa Fornero - Banca Mondiale), o  i mammoni che vogliono lavorare dietro casa (Ex Ministra dell'Interno Cancellieri) e via insultando, doveva mirare alla costruzione  di monadi isolate e assai poco comunicanti (nonostante il pc) come quelli che vedete in fotografia,  giovani che ravanano e smanettano in Internet per trovare il volo più a buon prezzo, il  vestito più a buon prezzo, i mobiletti Ikea a buon prezzo da scomporre e ricomporre a seconda del capriccio della casa del momento, e via precarizzandosi a vita. Un tempo la weltanschuung era tra l'Essere e l'Avere. Ora è tra l'Usare e il Possedere. Ovviamente a vantaggio del primo verbo. 
Come d'abitudine, si distinguono  i luridi lecchini pennivendoli della solita stampaccia che invece di denunciare la barbonizzazione mondialista con corollario high tech di questi poveri sventurati ragazzi, si mettono a indorare questa merdaccia (mi si passi il vocabolo) pensando di creare giovani più "trendy". Buona lettura! Il corsivo in verde è mio.


Per capirli davvero, bisogna darsi appuntamento alle tre di notte, a Bergamo Orio al Serio o qualunque altro aeroporto da compagnie low cost (poveretti!) . Lì, tra le corsie vuote del check-in, in mezzo a luci e rumori perpetui, mentre il personale pulisce il pavimento e svuota i cestini, ne troverete tanti (tutti fatti con lo stampino, ovvio! è chiaro che là in mezzo, non potrà mai  scaturire un Benvenuto Cellini)

Giovani adulti, al massimo trentenni o poco oltre, curvi su un sedile scomodo, abbracciati a un trolley, sdraiati a terra dentro un sacco a pelo ( a questo punto, meglio gli hippies che almeno avevano lo sfondo della natura)  . A volte attrezzati di mascherina paraocchi o cuffie isola-orecchie (autismo e schizofrenia autorizzate) . Sempre e comunque pronti a far ciò che mai ai loro padri sarebbe saltato in mente: dormire in aeroporto (per dormire in aeroporto, occorre avere un padre e una famiglia alle spalle; in caso contrario si diventa  in fretta dei barboni  dell'Idroscalo peggio di quelli cantati da Jannacci ). Quasi un rito, certamente il simbolo di una generazione. Quella dei cosiddetti «Millennials», o «Generazione Y», i trentenni, quelli, insomma nati dal 1980 in poi. (ecco come funziona la macchina della propaganda mondialista: basta un nome, un'etichetta, veicolata da un grande giornale e...oplà:  si è pronti ad accettare l'inaccettabile)

Non a caso, per chiamarli spesso si è ricorso a un’altra etichetta, quella di «Generazione Ryanair»(e cioè, la peggior compagnia di volo del Pianeta. L'ho provata una sola volta per evitarla per sempre: hostess rincoglionite che non sanno una parola di nessun altra lingua, se non l'Inglese, disguidi a non finire coi bagagli). C’entrano gli orari – mattutini e infausti – dei voli low cost. Ma c’è molto di più. C’è una nuova filosofia di consumo, la necessità e la voglia di fare esperienze senza spendere un euro più del necessario, la concretezza di chi è diventato grande al tempo della crisi, la capacità e la voglia di risparmiare, ogni volta che si può (più che altro si è obbligati a farlo, quindi non è una libera opzione).


Le notti in aeroporto sono solo un esempio. Il principio vale e si vede in mille altre situazioni. Ed è uno schema che non passerà, destinato a rimanere e a cambiare tutto, in materia di consumi.
A suggerirlo è un’inchiesta del settimanale economico «Forbes» (ahhh, e te pareva!) che lo dice senza mezzi termini: «I Millennials stanno cambiando per sempre il modo di usare i soldi» (vengono democraticamente indotti a farlo. Piaccia o non piaccia). Pragmatici fino (quasi) alla spilorceria, i venti-trentenni di oggi badano al sodo. Puntano a usare più che a possedere. (Non possono fare diversamente, visto che attraversano la crisi  che tutto tritura, divora e desertifica ) Comprano un vestito o scelgono un viaggio guardando prima di tutto il prezzo, a volte passando ore a cercare la soluzione più intelligente ed economica. Si affidano alla tecnologia e a Internet per trovare l’offerta o la strategia giusta, e anche per gestire i propri risparmi. (insomma si fanno venire le occhiaie nello smanettare non stop su Internet per poter andare a nozze coi fichi secchi in tutti gli ambiti della vita)



Secondo una ricerca di Accenture, negli Stati Uniti è già il 94 per cento dei 18-29enni a usare i servizi online delle banche, mentre il 39 per cento di loro è disposto ad affidarsi a una banca senza filiali, tutta virtuale (per fregarti meglio,bimbo mio!) Ancor più importante: il 66 per cento di questi giovani adulti spende sempre secondo un budget prefissato, con criterio e parsimonia, mentre a farlo è solo il 36 per cento degli over 55.

Come detto, sono dati che riguardano i Millennials americani. Ma – con la dovuta prudenza – si possono applicare un po’ a tutto l’Occidente, Italia inclusa. I numeri aiutano anche a spiegare il successo della «sharing economy» (* ), l’economia collaborativa di chi divide una casa in affitto, viaggia con BlaBlaCar e simili (car sharing), usa le bici pubbliche (bike sharing), lavora in spazi condivisi (coworking), o finanzia i propri progetti con la colletta virtuale (crowdfunding) (economia della condivisione? è la solita sbobba comunista in salsa bankster)

È - si capisce - un mondo molto anglofono e molto online. Ma guai a vederci una rivoluzione solo tecnologica. La metamorfosi si vede infatti nel mondo reale almeno quanto su Internet. È così che si vendono sempre meno vestiti di marca e i negozi come H&M e Zara – mondi tutt’altro che digitali – sono sempre affollati. (queste sì che sono boutiques di alta moda!)


E così è nata la ribellione ai taxi tradizionali e si è diffuso Uber («Se si può pagare meno, che importa la licenza?», pensa il Millennial-tipo). E poi c’è il pellegrinaggio all’Ikea, diventato un altro rito simbolo, da coppiette che arredano una casa – magari in affitto – secondo il loro gusto e impulso del momento. Per qualche anno e non per l’eternità, con mobili destinati a durare quanto serve e pronti ad essere cambiati in un attimo, se cambiano le esigenze o non piacciono più.Quando la generazione Y diventerà grande cambierà idea? Viaggerà in prima classe e comprerà di marca? Sarà più consumista e meno sparagnina? Difficile dirlo, ma nei dati ci sono tutti gli indizi per credere che questo non succederà. Nel 2020 i Millennials saranno già un quarto della popolazione italiana e il 36 per cento di quella degli Stati Uniti, il Paese da cui tutto il cambiamento è partito. A quell’altezza, lo capiremo meglio. E se, come diceva «Forbes», il nuovo modo di usare il denaro è destinato a rimanere, saranno gli altri – governi, banche, aziende – a doversi adattare. (Forbes: un vero distillato di saggezza! Un Arbiter elegantiarum).





(*) Sulla Sharing Economy "Sharing come filosofia di vita"

01 November 2014

Se il riposo non è più eterno



A parte le solite mascherate all'americana di zucche, streghe, spiriti e fantasmi, di dolcetti o scherzetti e altre mediocrità affini,  le due festività di Ognissanti e dei Morti ci danno l'opportunità di meditare non solo sulla caducità della vita, ma anche sugli spazi cimiteriali a disposizione degli estinti. La durata dell'uso dei terreni nei quali vengono interrati i morti, diventa sempre più breve (di solito, una media di 10 anni) ;   dopodiché, la cara salma trasloca. 
Eh no, non c'è requiem manco da morti, cosa credevate!? Il morto frutta anche e soprattutto da morto, perché a discrezione delle varie amministrazioni, scade la concessione e bisogna rinnovare l'impegno con il comune. Impegno pagante e sonante, tanto per cambiare.
E' di questi giorni la notizia di una mia amica che già in difficoltà economica è stata richiamata dall'amministrazione comunale per il rinnovo di una tomba di famiglia della sua povera nonna: 1800 euro. Che fare? Pagare o gettarla nelle fosse comuni? 
 Ma anche un rinnovo in una semplice cassettina ossaria ha il suo prezzo che varia dalle 750 alle 800 euro. Se i parenti del caro estinto non acconsentono alla nuova disposizione, allora non restano che le fosse comuni.



Ma ecco che dagli Usa vengono in soccorso le holdings internazionali con il franchising della cremazione, sostenute dagli ambienti massonici, certamente meno cara, e reclamizzata con uno slogan agghiacciante: la purezza del ricordo.

La purezza del ricordo esiste se c'è qualcosa di tangibile e concreto da ricordare. Tant'è vero che i congiunti degli estinti cremati tengono una loro fotografia accanto all'urna cineraria. E cioè un oggetto concreto. Non si rendono conto però che portarsi a casa le ceneri secondo la consuetudine americana, significa sottrarre il ricordo dell'estinto anche a chi l'ha conosciuto in vita. I nostri cari, non appartengono solo a noi, ma anche ad amici che li hanno conosciuti e amati da vivi.

Ho già dedicato a questo argomento, certamente non allegro, ma che fa parte del ciclo biologico in tutte le sue fasi, un post sul Giardino delle Esperidi con gli ottimi commenti di Pseudosauro. La storia della nostra civiltà, arte e cultura,  trae origini dall'arte funeraria. Il culto dei morti si perde nella notte dei tempi (dagli Egizi, agli Etruschi, ai Greci ai Romani, passando per numerose altre civiltà e culture) e posso solo fare riferimenti episodici di una materia che richiederebbe molto più tempo e spazio di questo post e pertanto rimando al citato blog.


Le ceneri in un'urna, non possono essere una consolazione per chi resta. La pratica della cremazione crea uno sostanziale spartiacque fra il nomade senza fissa dimora che si rassegna alla corrente della vita e lo stanziale che organizza il suo mondo consolidando le sue certezze, nella vita come nella morte che ne è il suo naturale epilogo, e che pertanto predilige l'inumazione.

Non ci sono più spazi nei nostri cimiteri sempre più sovraffollati (sia dei piccoli centri che in quelli delle grandi città) ed è questa la vera ragione (oltre a quella economica) che sospinge ad adottare la cremazione, pratica già in uso in alcune civiltà pagane in prevalenza nomadi.
Curiosamente, però i cimiteri delle coste sicule in cui sbarcano gli stranieri clandestini, sono pieni di tombe vere interrate, magari senza nome o con nomi fittizi. In quei famosi  giorni del naufragio dei clandestini dello scorso anno,  il ministro dell'Interno, a proposito dei  200 morti di Lampedusa parlò di voler dare loro "degna sepoltura". Perché non di "degna cremazione"? Non è un caso...
Avrei voluto vedere la  faccia di pennivendoli, scribacchini, politici, amministratori e altre autorità se i morti di Lampedusa dello scorso anno fossero stati "cremati", perché considerata pratica più igienica. Avrebbero con ogni probabilità, agitato lo spettro dei soliti forni crematori di hitleriana memoria a danno dei poveri "migranti", ululando al "razzismo".
E allora,  perché mai la pratica della cremazione  viene  invece  insistentemente indotta e consigliata a noi autoctoni? Sarebbe interessante saperlo...


Ecco che allora si affaccia un dubbio, forse un assillo: quello della sistematica cancellazione delle nostre radici. Accelerare le cremazioni (certamente più a buon prezzo rispetto all'inumazione), significa anche questo: non devono esserci più tracce del nostro transito terrestre, che vanno invece, quanto prima, sostituite con altre.


Intanto a sfrattarci dai nostri cimiteri dei  villaggi natii dove un tempo erano interrati i nostri antenati in un ciclo di rassicurante continuità, ci pensa già il caro- posto-tomba imposto  da sindaci e amministratori sempre più avidi e vampireschi. E' una crudele selezione economica che ci indurrà a cremazioni collettive: ovvero all'impurità del vivere  e del morire senza ricordi, senza vestigia, senza testimonianze, sprofondando nell'abisso dell'immediato come animali da zoo.

In Liguria e in Provenza è consuetudine inumare i morti in cimiteri fuori borgo su spianate o colline prospicienti il mare. Qui i defunti sprofondati nel regno delle Ombre, godono per paradosso, della luce del sole che nasce e che muore al crepuscolo, incendiando l'orizzonte. Sono esposti ai venti, alla salsedine e al fragore delle onde. Chissà se li rivedremo ancora, se leggeremo ancora nomi italiani nelle epigrafi e se potremo portarvi un fiore.


Questa, la posizione della chiesa ortodossa sulla cremazione. La chiesa cattolica, come è noto, ormai si è adeguata a tale pratica e ne ha dato l'assenso.