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29 July 2017

L'estate delle solite emergenze permanenti



Non se ne può più di sentire pronunciare dai media con estrema banalità e superficialità la parola "emergenza". Credo che sia la parola più frequente dei soliti bollettini di guerra trasmessi dai TG: emergenza siccità, emergenza incendi, emergenza immigrazione, emergenza sbarchi, emergenza criminalità, emergenza sicurezza, emergenza terrorismo,  ecc.
Non va meglio nella cattiva stagione invernale: emergenza maltempo, emergenza neve, emergenza valanghe, emergenza alluvioni,... In ogni caso, è una parola buona per tutte le stagioni.  Provate a contare tutte le volte che viene pronunciata. Credete forse che sia per caso? No, non lo è.
Ce lo disse Attali in un famoso video  già abilitato in precedenza, che dallo stato di emergenza non si potrà mai più uscire, poiché  i governi darebbero  subito un'immagine di debolezza. Disse anche che avendo debellato la pena di morte e con l'estinzione del comunismo a Est, ci vuole qualcosa che metta soggezione ai popoli. E che questo qualcosa per i governi in carica, chiamasi l'état d'urgence (lo stato di emergenza).

Veniamo all'Italia che brucia. Ogni zona ha i suoi gruppi criminali che bruciano. Bande che vogliono ottenere appalti in cambio della sicurezza delle zone boschive (o mi dai l'appalto o brucio tutto); clan che attraverso il fuoco rendono inedificabili i terreni da cui vogliono ottenere percentuali sulle concessioni edilizie e i lavori di costruzione; e ancora con il fuoco le organizzazioni trasformano parchi nazionali in spazi ideali per le discariche abusive (da materiale plastico a stoffe, rifiuti speciali il cui smaltimento comporta oneri che le aziende aggirano appaltando alla camorra).

Dal Vesuvio alla riserva degli Astroni, ormai distrutta per oltre un terzo, da Roma alla Maremma, alla Costiera Amalfitana, l'Italia brucia come ogni estate con la differenza, significativa, di un dato allarmante che dovrebbe imporre alla politica una seria autocritica: in un solo mese, da metà giugno a oggi, in Italia è andato in fumo tutto quel che è bruciato nell'intero 2016. Quindi nessuna regia unica o piano eversivo, ma solo ciò di cui non si vuole parlare, mai: il fuoco come declinazione - l'ennesima - dell'economia criminale che può esistere perché il territorio è in balia di se stesso senza alcuna seria possibilità di prevenzione, previsione, monitoraggio e intervento. (La Mafia del Fuoco- Repubblica).

Ma a parte tutto ciò ben riportato, non si tratta  unicamente della solita camorra o della solita mafia, ma soprattutto di un motivo di plateale evidenza: gli esseri umani hanno bisogno di spazio, e provenendo dall’Africa e dall’Oriente vogliono a tutti i costi impadronirsi di quello più abbordabile: l’Italia, che è ormai quasi del tutto piena, e la Grecia, piccola per estensione ma luogo di ancoraggio utilissimo per tutti gli altri luoghi dell’Europa d’Occidente.  (Italiani in via d'estinzione - Ida Magli).

Patetico l'intervento di Mattarella sui presunti "piromani". Macché piromani coi mozziconi e gli accendini! Questi sono fior di criminali  ben organizzati che agiscono impunemente con ettolitri di combustibile alla mano. Inoltre Mattarella finge di non sapere che l'Italia è un porto di sbarco aperto alla peggior teppaglia criminale possibile, che è una nazione che ha smarrito da tempo e le sue chiavi di casa  e che chiunque degli "sbarcati" o dei "nuovi italiani" può essere arruolato in questo tipo di criminalità.



Non va meglio con il problema "siccità". Ora si parla di "nasoni" (i rubinetti sempre aperti) a Roma che farebbero disperdere troppa acqua. Di fontane, fontanelle e fontanili e di tubature obsolete che favoriscono gli sprechi. Roma, la città imperiale più famosa nel mondo  per gli acquedotti e per le terme oggi è diventata la città-zimbello. Qui su questo sito, la storia della  rete idrica e della cultura delle acque nell'antica Roma. In California alle stagioni della siccità, fanno riscontro affari eccellenti della Nestlé che continua a "imbottigliare" grazie allc concessioni delle riserve idriche a basso prezzo, tanto per fare un esempio.
Non va meglio da noi dove lo stato di allerta coinvolge tantissime regioni e non solo il Lazio coi suoi laghi di Bracciano e Bolsena  quasi in magra totale. In particolare Parma e Piacenza. Il Piemonte affronta una riduzione delle risorse idriche relativa ai fiumi dimezzate del 60%. In Sardegna è stato diramato uno stato d’emergenza, la regione non affrontava una crisi così dal lontano 1900. La Sicilia fa i conti con risorse idriche al limite, il Veneto ha emanato provvedimenti specifici per combattere la crisi idrica. Infine il Friuli è stato colpito da un vero e proprio deficit idrico dovuto ai fiumi e bacini in secca. Ma è una realtà che ha più facce. Da una parte la diminuzione costante e repentina dell’acqua dovuta a fattori e mutamenti climatici (anch'essi tutti da analizzare).  L‘altra faccia è rappresentata dalla vendita delle risorse idriche italiane alle Multinazionali a prezzi di concessione minimi. I dati certi sono rappresentati dal business della vendita dell’acqua in bottiglia da parte di varie Multinazionali, parliamo di circa due miliardi di euro. Conti alla mano, i prezzi dei concessionari dell’acqua sono di circa 1 euro ogni mille litri. Praticamente un 0,001 cioè un millesimo al litro. È evidente che le regioni concedono canoni a prezzi irrisori alle Multinazionali.


Intanto però, a  essere colpiti da questa ondata di caldo torrido sono tutti i cittadini, tant'è  che si parla di avviare un programma di razionamento delle acque per tutta la Penisola. Ce lo dice l'Europa? Tempo fa a Bruxelles avevano già detto che gli Italiani sono degli spreconi perché hanno il pessimo vizio di docciarsi con "acqua potabile". E qui mi urge aprire una parentesi.

Cari Farabutti di Bruxelles,
lo sapete o no che si respira anche con la pelle? E che in caso di veleni  disciolti nell'acqua si può rimanere contaminati anche dai pori? 
Volete a mezzo doccia, farci fare la fine della ragazza di 007- Missione Goldfinger, o strozzini che non siete altro?

L'acqua detta "oro azzurro" o "oro blu" è un bene per tutti, il primo bene supremo della terra. Ma a quanto pare c'è chi trae da questo stato di permanemte  "calamità naturale" e di "emergenza" alla Attali, il proprio tornaconto per imbottigliare e vendere a tutto spiano. Tutta colpa dell'incremento turistico - si dirà. Ma è così da parecchie estati (almeno quindici):  chiedetevi il perché.


Della terza cosiddetta "emergenza" (quella degli sbarchi) ho già parlato anche troppo in vari post. Mi limito a dire che  dietro al solito mantra del salvare vite c'è in realtà,  il loro assicurarsi che lo sbarco e la conseguente invasione sul nostro territorio, proceda indisturbata.

Nel mentre, si brucia, si appicca fuoco, si riducono le aree boschive, si rendono abitabili vecchi "bassi" che un tempo non avrebbero mai ottenuto "l'abitabilità" dall'Ufficio Igiene, si mettono a secco le città e si raziona l'acqua aad una popolazione aumentata in modo esponenziale tra turisti e immigrati,  eccetera.

Tre "emergenze" in un solo colpo? Dubitare dei loro scopi e vederle slegate le une dalle altre, sarebbe un po' come dire che tre coincidenze non fanno un piano.
Il Governo Mondiale ha fretta: fate presto, fate presto!


21 July 2017

L'Apocalisse secondo Jean Raspail

Molti sul web e pure su questo blog l'hanno già letto e consigliato. Non è un romanzo d'evasione da leggere tranquillamente sotto l'ombrellone, ma è stupefacente e ben scritto, pur nello scenario inquietante e distopico che descrive. Parlo del libro di Jean Raspail "Il Campo dei Santi" (Le Camp des Saints), un libro corale e polifonico a più protagonisti, scritto nel 1973 ma che si ambienta più avanti, negli anni '90. L'acre sarcasmo che pervade il romanzo, il suo tono irriverente e ironico, contrasta singolarmente con quella che potremmo definire la sua dimensione "religiosa". Raspail vi ha infatti introdotto una serie di riflessioni sconsolate sul cristianesimo contemporaneo e sulle tendenze che a suo avviso, rischiano di trasformare il Vangelo in sovversione con il Cristo tradito da una chiesa devastata dalla retorica pauperistica e terzomondista.
Con un Papa che - guarda caso - si chiama Benedetto XVI, ma che lungi da rassomigliare a papa Ratzinger, rassomiglia fin nelle virgole a Bergoglio. Come Bergoglio è latino-americano (brasiliano, anche se non proprio argentino), non vive nelle stanze del Vaticano ma si atteggia a "poverello d'Assisi". Nel libro dorme infatti su un duro pagliericcio di ferro, redarguisce i frati benedettini dell'Abbazia di Fontgembar etichettati come "integralisti" che vedevano in lui un "antiPapa" e confisca  loro i fondi dell'Abbazia, frutto di donazioni di mecenati. "Perché sperperare somme così ingenti quando altre voci gridano da mesi, la miseria che affligge la terra del Gange, del Brasile, del Terzo Mondo?"
Alla fine adorerà e farà adorare ai nuovi accoliti un Cristo con le sembianze di Che Guevara.
Fin dove può spingersi l'immaginazione di uno scrittore che preconizza con un larghissimo anticipo quello che già stiamo vivendo in modo drammatico?

Intanto sotto le volte delle cattedrali tra fumi di hashish e marijuana e chitarre pagane ecco echeggiare la canzone che accoglie lo sbarco dell'armata del Gange (gli invasori del libro), cantata da una negra. Roba da far venire i brividi...

Budda e Allah
Si sono recati a salutare il piccolo Dio cristiano
L'hanno schiodato dalla croce
Gli hanno asciugato il volto deluso
L'hanno fatto alzare in mezzo a loro: 
"Ci devi la vita, piccolo Dio, 
Che cosa ci darai in cambio?"
"Vi darò il mio regno, 
Perché il tempo dei mille anni sta finendo
E sta finendo il tempo dei mille anni...

Il titolo del libro deriva da un versetto dell’Apocalisse: «Quando i mille anni saranno compiuti, Satana verrà liberato dal suo carcere e uscirà per sedurre le nazioni ai quattro punti della terra, Gog e Magog, per adunarli per la guerra: il loro numero sarà come la sabbia del mare. Marciarono su tutta la superficie della terra e cinsero d’assedio il Campo dei Santi e la città diletta».

Nel romanzo si narra di milioni di diseredati dell’area del Gange (indiani, pachistani, bengalesi), che aizzati da una specie di profeta straccione detto il "coprofago" s’impadroniscono di centinaia di “carrette del mare” e intraprendono un folle viaggio verso l’Europa cercando di raggiungere la Costa Azzurra. «A quel tempo ho immaginato una massa di immigrati asiatici – ha spiegato Raspail in una recentissima intervista – ma l’etnia era indifferente, per me simboleggiavano l’intero Terzo Mondo». Ma forse Raspail ha scelto "invasori lontani", per essere al riparo dalle contumelie terzomondiste dei "più vicini" dell'Africa francofona.


L’invasione è pacifica, ma il numero dei miserabili in arrivo dall’Asia è già di per sé una minaccia per la Francia e per l’intera Europa. Eppure – e qui sta la genialità e la preveggenza di Jean Raspail – i governi e le élites culturali non sanno come affrontare il problema. Anzi, con la complicità di religiosi, di intellettuali radical-chic, organizzazioni umanitarie, media, cercano di preparare il terreno con una martellante campagna propagandistica che deve far accettare all’opinione pubblica l’avvento della società multirazziale. Cioè praticamente quanto sta capitando oggi in Italia con la tambureggiante campagna-stampa in favore dello ius soli e gli sbarchi incessanti all'insegna del mantra "noi salviamo vite".  
Quando la flotta degli immigrati arriva sulla Costa Azzurra, un gruppo di cittadini animati da spirito patriottico che tenta di resistere, viene bombardato dalla stessa aviazione francese, inviata dal governo a proteggere la marcia trionfale degli immigrati.

http://www.barbadillo.it/8499-il-ritratto-jean-raspail-e-la-preveggenza-de-il-campo-dei-santi/

L’orda asiatica  di chi parte alla conquista del "paradiso bianco"  e che sta per travolgere l'Europa, non trova  alcuna opposizione sul piano militare né sotto l’aspetto istituzionale; e men che meno – sembra dirci l’autore – dal punto di vista culturale e della salvaguardia della sovranità. La Francia è un Paese vecchio, non più abituato alla guerra, senza più un’identità né una religione. Gli ultimi eroi distintisi nella guerra d'Algeria, sono tutti morti (I Francesi di fegato? Gli ultimi sono morti in Algeria).
Quindi soccombe senza combattere al numero e alla vitalità dei popoli diseredati del Terzo Mondo, che impongono facilmente il loro stile di vita (se così può chiamarsi) ai cittadini francesi. I quali, anche grazie al martellamento propagandistico, accettano passivamente gli eventi, malgrado rimanga loro il dubbio se l’avvento della società multietnica sia davvero il migliore dei mondi possibili. I politici  annegano nei loro  fiumi di parole con i loro uomini di governo che si consultano febbrilmente, senza mai approdare a un bel nulla.
Ma ormai "viviamo nel secolo del verbo dissolutore. Le parole ci hanno dispensato dall'agire, in attesa dell'ineluttabile, perché sapevamo che l'ineluttabile è al di là delle parole" (pag. 210).


Quanto all''ideologia relativa ai nuovi arrivati, ecco alcuni elementi del nuovo Pensiero Unico...

...Si sa che esistono due tipi di razzismo: quello dei bianchi, ingiustificabile e odioso, a prescindere da qualsiasi motivo, e quello dei negri, assolutamente giustificabile, a prescindere da qualsiasi eccesso, perché esso esprime un giusto sentimento di rivalsa e sono i bianchi, dopo tutto, che devono comprendere. A Parigi, alla città universitaria, era capitato persino di sentire un leader americano del Black Power iniziare il suo discorso apostrofando così l'uditorio: "Vedo che i fratelli e le sorelle nere sono in piedi, mentre i bianchi sono seduti. Bianchi, alzatevi e cedete il posto ai neri!" 
Ma, fatto ancora più incredibile, quelli a cui era rivolto il rimprovero si alzarono docilmente e gli altri li applaudirono." (pag.253)


Nato nel 1925 nella regione della Loira, Jean Raspail è uno scrittore prolifico e versatile, autore nell’arco della sua lunga carriera di almeno una ventina di libri di successo; non solo romanzi ma anche racconti e memorie di viaggio. Nel 1981 con "Moi, Antoine de Tounens, roi de Patagonie" ha vinto il Grand Prix de l’Académie française; nel 1987 SugarCo ha pubblicato in Italia I nomadi del mare, autentico bestseller in Francia, rimasto a lungo nei primi posti nelle classifiche delle vendite e per il quale l’autore ha ricevuto il premio Chateaubriand; infine nel 1996 Raspail si è aggiudicato il Prix Prince Pierre de Monaco e il Prix Maisons de la Presse con il romanzo "L’anello del pescatore", pubblicato in Italia nel 2009 da CasadeiLibri.

Lungi dall’essere il “razzista” dipinto  così da certa stampa "progressista", Jean Raspail ha viaggiato per il mondo come etnologo alla ricerca di culture e popoli in via d’estinzione, dalla Patagonia  (ricopre l'incarico di console generale della Patagonia) all’Alaska, dalle Antille alle ande peruviane. «Sono un difensore di tutte le razze minacciate – ha sempre detto – compresa quella bianca».

Cattolico tradizionalista, con simpatie politiche per la monarchia, solo contro tutti, Raspail è fedele alle virtù antiquate ormai divenute care estinte: la lealtà, l’onore, la tradizione, il sacrificio, l’altruismo, la fede nel miracolo…”.
E’ questo il Raspail per tanti francesi che lo seguono e apprezzano: il Profeta, il Veggente.

Non ha mai smesso di épater le bourgeois, o forse sarebbe meglio dire i radical-chic: nel 2004 ha scritto per Le Figaro un commento che gli è costato una denuncia dalla Lega contro il razzismo e l’antisemitismo (LICRA). Motivo?
Nell’articolo intitolato «La patria tradita dalla Repubblica» lo scrittore sosteneva ciò che è davanti agli occhi di tutti: 
«L’Europa cammina verso la morte. (…) Il silenzio quasi sepolcrale dei mezzi di comunicazione, dei governi e delle istituzioni comunitarie sul crollo demografico dell’Europa dei 15 è uno dei fenomeni più importanti della nostra epoca». 



"Vi sarà comunque un altro genocidio, cioè la nostra scomparsa" (pag. 211 da "Il Campo dei Santi").


15 July 2017

La sinistra resuscita il Babau del vecchio antifascismo




Italia delenda est. Il nostro paese è vittima di una guerra non dichiarata che vuole ridurla a brandelli. E ci sta riuscendo di giorno in giorno. Una classe politica vile e scellerata ha fatto patti nefandi per poter sforare i parametri di Maastricht e ottenere maggior "flessibilità" nei conti, in cambio di immigrati da assumere TUTTI sul proprio territorio. E di che cosa si occupa la sinistra degli abusi per sollevare polveroni? Di inasprire la legge Scelba del 1952 e la legge Mancino del '93, mediante il nuovo ddl Fiano.

Emanuele Fiano, capogruppo del PD, si serve del passato della sua famiglia per non chiudere mai i conti con la storia, e incatenarci alla legge liberticida Mancino,  che ogni tanto viene rispolverata e ulteriormente inasprita e peggiorata,  con varie proposte di estensione (reato di omofobia), cercando ogni pretesto per mettere la museruola a idee scomode. Più ci allontaniamo dal  ventennio  del fascismo (sono passati più di 70 anni) più aumenta la voglia di mordacchia, di memerie imposte,  di polizia del pensiero e museruole varie. E' evidente che tutto ciò è fortemente pretestuoso e che l'obbiettivo principale è quello di creare l'equazione SOVRANISMO = fascismo. Populismo, idem.
E'  chiaro e lampante che a fronte di una nuova temibile dittatura  della quale già scrissi nel post "Il Terzo Mostro Totalitario", è bene far finta che non esista e focalizzare  invece l'attenzione mediatica verso quella lontana, molto lontana nel tempo. Ma la storia non si ripete mai con le stesse modalità e ogni patetico allarme circa il  presunto "ritorno della camicia nera", per farci dimenticare gli EurokomiSSar di Bruxelles non eletti  sotto lo straccio azzurro a 12 stelle, e i suoi sodali non eletti in Patria (il PD) con annessi i disastri che stiamo vivendo, è destinato a naufragare.

Detta legge serve ad un PD in via di frantumazione per ricompattarsi, all'insegna dell'abbattimento del Nemico comune, insieme alla scellerata proposta dello ius soli  da far passare ad ogni costo, mettendo la fiducia, nonché del femminicidio.

E sono due i segnali. Il primo è che dalla galassia animata da Giuliano Pisapia, dal sindaco di Milano Giuseppe Sala e soprattutto dall'area ora occupata daMpd (Bersani, Speranza e D'Alema) si erge un coro che perfettamente si armonizza con il refrain di Renzi e Fiano («La nostra legge non è liberticida. Liberticida era il fascismo. Almeno la Storia!»). A farsi trascinatore di questa ritrovata unità a sinistra è proprio sindaco milanese. «Se la proposta di Fiano - spiega Sala - è quella di ammodernare una legge che risale al 1952 io sarò con lui».
da Antifascismo, un depistaggio per ricompattare la sinistra (il Giornale).

Capirai che gran trovata quella di rinverdire una  veccchia legge nata nel dopoguerra, sulla scia della caduta del ventennio e delle macerie della II Guerra mondiale!

Il nuovo assist per  continuare a fare i Gendarmi della Memoria, è stato offerto dall'episodio del bagnino di Chioggia  Gianni Scarpa, personaggio folcloristico con la bandana che ha messo cartelli politicamente scorretti per la spiaggia in quella che viene chiamata la "spiaggia fascista". Uhh! Ecco che le anime belle alla Boldrini si sono stracciate le vesti affinché venisse perseguito per  "apologia di fascismo". Ora Salvini si è offerto di prestargli assistenza legale, dopo che la Digos è venuta a fargli visita.
Laura Boldrini - manco a dirlo - si è fatta promotrice di una proposta  di radere al suolo tutti gli edifici fascisti e i simboli architettonici del Ventennio. Una mossa che ricorda la distruzione dei bellissimi Budda della Valle del Bamiyan in Afghanistan, da parte dei Talebani.

"Nella vanità di questa donna c' è un disprezzo così profondo per la cultura e per la civiltà italiana che ogni spirito libero dovrebbe considerare con preoccupazione", sostiene Sgarbi. Come dargli torto?

Sempre sullo stesso argomento delle "vestigia fasciste", segnalo  quest'ottimo articolo di Rino Cammilleri.  (Ma colonie marittime di creazione fascista ce ne sono dappertutto, anche in Toscana, dove una intera città venne appositamente fondata, Tirrenia. Quella di portare d’estate i figli dei dipendenti pubblici in colonia fu un’abitudine che rimase anche nella Repubblica, a memoria di chi scrive (che vi prese parte da bambino) per tutti gli anni cinquanta).

Insorge contro il ddl Fiano perfino Grillo e i 5 stelle: Il loro nuovo schema mediatico è il fascismo a intermittenza. Quando i partiti e i media che gli strisciano attorno non sanno più come contrastare una posizione di buon senso del MoVimento 5 Stelle gridano al fascismo. Fino a qualche settimana fa, infatti, il MoVimento era fascista perché voleva accendere i fari sul comportamento delle Ong nel mar Mediterraneo.

Certamente rozza e primitiva la versione di Grillo, ma in fondo non sfugge nemmeno a lui il fatto che sotto la voce pretestuosa di "fascismo", ci fanno passare ogni forma di dissenso e di protesta contro la loro stessa arroganza e protervia.

Non si può prendere a randellate il proprio popolo ogni giorno che passa, per poi organizzare trappole legali, ma micidiali con le quali incatenarlo. Non si possono resuscitare i fantasmi del passato per impedirne la crescita e renderlo eternamente bambino!
Sono tagliole destinate a ritorcersi contro chi le architetta.

08 July 2017

Dal vertice di Tallinn sull'immigrazione: nulla!




Chi si aspettava qualcosa di concreto e fattivo dal vertice di Tallinn sull'immigrazione ha avuto la risposta che si meritano i creduloni piddioti: nulla di fatto. E non c'era bisogno di andare in Estonia. Minniti è tornato  umiliato e con le pive nel sacco, costretto ad ammettere: "Ci sono posizioni diversificate, se ne discuterà con molta franchezza”. Anche al vertice informale dei ministri dell’interno di Tallinn non è decollata la proposta italiana di “regionalizzare” (e cioè redistribuire in quote nei paesi membri) l’approdo dei migranti tratti in salvo in mare nel Mediterraneo che, ora, vengono sbarcati all’85% nei porti della Penisola. Il perché è semplice. Per quanto i governanti degli altri stati siano di fede eurocratica, capiscono al volo che non devono forzare troppo la mano su un fenomeno ingovernabile e letale come l'immigrazione. I peggiori tra i peggiori, li abbiamo solo noi. Ed è di questi giorni la notizia-bomba fornita da Emma Bonino su un video nel quale racconta che gli ultimi governi italiani (Letta, Renzi, Gentiloni) hanno mentito agli italiani, nascondendo informazioni che invece andavano rese pubbliche. E cioè che furono i nostri governanti a richiedere che il coordinamento della Guardia Costiera di tutto il traffico immigrazionista fosse a Roma e che ora non si può più fare granché con gli altri paesi, dal momento che gli ultimi governi violarono deliberatamente il Patto di Dublino. Ascoltatela.




Dunque all'interno  di forze mondialiste volano già gli stracci. E sappiamo anche che sono state le pressioni per richiedere lo sforamento del fatidico 3% a determinare questo grande afflato  di tipo"umanitario"senza LIMITI E CONFINI.  
Questo blog ha sempre sospettato (anche senza "pistole fumanti") che il patto scellerato  tra il governo e la Ue era "più sforamento di conti" (per le regalie di Renzi come gli 80 euro) in cambio di masnade di invasori. Anche Mario Mauro, l'ex ministro della Difesa del governo Letta ha ammesso l'accordo. Nel discorsetto  ricattatorio di Tito Boeri sugli immigrati che servono a pagarci le pensioni, è visibile il desiderio di volerci mettere una pezza anche peggiore del buco. Ed ecco la dettagliata intervista di Gotti Tedeschi  al Giornale, il quale smentisce categoricamente la balzana idea che gli immigrati possano creare un circolo virtuoso in grado di "pagarci le pensioni. 

Ma ecco alcuni inquietanti interrogativi: perché solo ora si è venuti a conoscenza del patto scellerato? perché la Bonino che da sempre fa parte del mondo ONU e delle Ong,ora vorrebbe fare uno sgambetto a Renzi e a Gentiloni? Temo che tanto zelo nel raccontare certe verità nascoste voglia presagire che è iniziata la mattanza degli squali e che ora si stiano scannando tra di loro sputtanandosi a vicenda. Un po' come avviene fra cosche mafiose rivali, quando l'uno vuole scaricare l'altro. Ovvio che Emma Bonino, che non a caso chiamano "il turbante di Soros" è dentro a queste faccende fino al collo. Ma questa rivelazione è  molto importante, tant'è vero che le principali testate giornalistiche, dopo averla resa nota, l'hanno subito archiviata, segnale questo, di paura. 

L'opposizione non la faccia cadere nell'oblio e sappia servirsene con determinazione.  

03 July 2017

Il piccolo Charlie non deve morire





La vicenda umana del piccolo Charlie è stata fortemente divisiva e per molto tempo, tenuta sotto traccia dai media italiani che l'hanno trattata alla stregua di una qualsiasi storia di malagiustizia combinata alla malasanità da porre sotto il cono d'ombra di altre notizie lacrimevoli. E' noto che al piccolo Charlie Gard, colpito da una malattia classificata come incurabile, è stato deciso di staccare le macchine che lo assistono, ma i genitori Chris Gard e Connie Yates (foto in alto) sono contrari e nei giorni scorsi è stato concesso loro ancora un po' di tempo.  In molti si  sono dunque schierati  al fianco dei giovani genitori aiutandoli a raccogliere del denaro,  i quali genitori si sono trovati al centro di una battaglia legale che li ha visti sconfitti. La coppia avrebbe voluto provare a sottoporre il figlio a una terapia sperimentale negli Usa, nell'estremo tentativo di salvarlo, ma non gli è stato concesso. In Gran Bretagna non esiste la pena di morte, ma il Nuovo Ordine Mondiale ha deciso comunque chi deve far morire e chi no. Qui di seguito do spazio ai numerosi interventi sia di lettori di questo blog che di giornalisti, scrittori e personaggi di spicco, democraticamente uniti e assemblati insieme per dire che il piccolo Charlie non deve morire, che Charlie ha diritto a vivere in quanto l'infanzia è l'inizio della vita che si affaccia al mondo.



Scarth - Per Bergoglio e i suoi c'è vittima e vittima secondo il codice del Potere Globale. Quelle scomode vanno fatte sparire. Li hai mai sentiti manifestare solidarietà per qualcuna delle INNUMEREVOLI vittime spesso anziane e indifese della loro immigrazione? Oppure per quelle delle carneficine occidentali in Medio Oriente? Bergoglio fa parte dei tiranni con tutto il suo seguito di kapo'. Figurati che non ha nemmeno manifestato la minima vicinanza per quel povero bimbo inglese che vogliono uccidere. Ma elogia i suoi compari ultra abortisti.

Scarth - Hai fatto bene a ricordare la tragedia del piccolo Charlie e dei suoi genitori. Il termine mostri per chi ha fatto a loro tutto questo è riduttivo. E dei mostri col suo silenzio fa parte Bergoglio che invece è sempre tuonante quando si tratta di imporre l'ideologia sei Signori del Mondo. Non riesco a trovare parole per un orrore come questo. Pensa che i genitori avevano raccolto i fondi necessari per tentare una cura negli Stati Uniti e glielo hanno impedito. Il Male allo stato puro.


Cangrande  - Quello del povero bambino inglese è un EVIDENTE sacrificio umano offerto a Lucifero.Letteralmente.
E uno dei suoi sacerdoti officianti, è il CONSAPEVOLE impostore seduto blasfemamente al Soglio di Pietro.

Jacopo Foscari -   La questione del piccolo Charlie, di cui sono venuto a conoscenza solo nelle ultime ore è semplicemente orribile. Financo Renzi e perfino noti anti-clericali e mangiapreti come Capezzone e Taradash hanno contestato la decisione oscena dei medici e dei giudici della corte europide. L'unico che sta in silenzio è il "Vescovo di Roma", più preoccupato per i clandestini. Che poi, anche se le cure sperimentali fossero inutili, per quale ragione negare ai genitori questa possibilità? Quando c'è da salvare la vita di un infante si tenta tutto il possibile, e qualora il tentativo fosse fallito i genitori almeno avrebbero la magra consolazione di aver fatto davvero tutto il possibile. Uno stato che si arroga di decidere al posto dei genitori sulle cure da dare al figlio, roba da Pol Pot.

Alessandra -  Solo adesso anche i canali mainstream parlano di questa vicenda, ora che non c'è più niente da fare, come se fosse una storia strappalacrime tra le tante.
Ovviamente il "dettaglio" dei fondi raccolti per far curare il bambino negli USA è stato, almeno dal Tg3, omesso.

Marco L: (blog di Gioia Locati) La scienza al di sopra anche della legge. I medici vietano col consenso della magistratura una cura stabilendo che non ce nulla da fare e staccano la spina per decreto. Il prossimo passo (annunciato) sarà l'obeso che dovrà pagarsi i farmaci per controllare le malattie iatrogene da obesità, il fumatore che dovrà pagarsi la chemio per il suo carcinoma al polmone e così via. I buchi della sanità verranno sanati facendo pagare al malato il costo della cura che serve. Basterà dimostrare che la sua malattia è correlata a una vita difforme da quella che la scienza raccomanda.

Stefano Zecchi (su Il Giornale) -  

E' fin troppo semplice dire che c'è un costo sociale per tutto ciò che appartiene alla semplice, quotidiana esistenza di ognuno di noi, è fin troppo ovvia la necessità di disciplinare le spese di uno Stato che deve aver attenzione all'interesse complessivo dei suoi cittadini, ma cosa c'è di più bello della difesa di una vita, anche al di là di ogni evidente razionalità, da parte di genitori, da parte di chi ama il valore della vita anche quando questa appare una disperata possibilità di resistere di fronte al potere della morte.
Perché i genitori, i due inglesi padre e madre del piccolo Charlie Gard, nemmeno un anno, affetto da una rara malattia genetica degenerativa, si dovrebbero arrendere di fronte a un verdetto della scienza e a una pianificazione economica della salute pubblica? L'amore è molto più forte e generoso della scienza e del denaro.

Blog Testa di Serpente di  Miguel Cuartero -
Molte voci si sono alzate, molte urla; molte veglie preghiere, appelli e lettere. Sulle pagine de L’Occidentale, Eugenia Roccella (parlamentare del gruppo IDEA) ha sottolineato l’incredibile paradosso della situazione di Charlie dove il mito della “autodeteminazione” viene in questo caso rovesciato per far largo a un trionfo della “eterodeterminazione”: lo Stato ha il potere di toglierci la vita se valuta che ciò sia meglio per noi. Il giornalista cattolico Antonio Socci ha ricordato Aylan, il piccolo profugo siriano la cui foto ha commosso, intenerito e indignato il mondo assetato di giustizia contro la morte di un innocente. Per quale motivo la vita di Charlie vale meno di quella di Aylan? Anche Giorgia Meloni ha denunciato con forza l’ingerenza di medici e magistrati sulla vita del neonato cittadino inglese: «Spero che la Corte prenda l’unica decisione possibile: difendere la vita di Charlie, fare come chiedono i suoi genitori […] Insomma, dargli una speranza, e dare a chi lo ama la consapevolezza che non ha lasciato nulla di intentato». Parole forti quelle del Presidente di Fratelli d’Italia che ha aggiunto che ha denunciato «l’infamia di grigi burocrati che pensano di poter decretare la morte dei nostri figli, una società tutta sottosopra».

Antonio Socci su Libero -
 La tragedia del piccolo Charlie ha inquietato gli animi di tantissima gente, sia laici che cattolici.C' è oltretutto un sovrappiù di strazio, perché i genitori avrebbero almeno voluto portare a casa il bambino Ieri, mano a mano che passavano le ore, un' onda di commozione e dolore ha attraversato tante coscienze, i telefoni dell' ambasciata britannica e la mail dell' ospedale sono stati intasati, tanto che ancora qualche giorno è stato concesso al bambino. Si sono fatte spontaneamente centinaia di veglie di preghiera, dappertutto, e molti cattolici hanno preso d' assalto il centralino della Segreteria di stato vaticana e di Santa Marta per chiedere un intervento urgente di papa Bergoglio.
Lui parla su tutto, ogni giorno. Ha tuonato perfino contro coloro che si tingono i capelli («a me fa pena quando vedo quelli che si tingono i capelli»).
Ma - nonostante le richieste - Bergoglio si è rifiutato ostinatamente di dire una sola parola in difesa della vita di Charlie Gard (silenzio totale come per Asia Bibi e per tutti i casi non "politically correct"). Eppure la vita del piccolo Charlie sarebbe un po' più importante del problema della tintura dei capelli che assilla il vescovo di Roma. Così il passaparola - sulla rete - ha fatto circolare i numeri di telefono vaticani e l' invito a farlo sapere all' interessato....(...)

(...) PS: Alle 20.30 papa Bergoglio si è parzialmente arreso all' assedio con un tweet ipocrita dove non nomina mai Charlie: «Difendere la vita umana, soprattutto quando è ferita dalla malattia, è un impegno d' amore che Dio affida ad ogni uomo». La brutta figura rimane.Un papa vero non si comporta così.

Nessie : Un vergognoso zittificio omertoso! Ovviamente se il piccolo Charlie avesse avuto la pelle nera (come da nota canzone di Nino Ferrer) si sarebbero prodigati in altri investimenti e altre cure "alternative", per mostrare al mondo quanto sono buoni. Ma come mi sforzo di far comprendere da tempo, noi bianchi europei siamo diventati "superflui".

Gli occhi della Guerra (il Giornale) - Ci dice al riguardo il Professor Francesco Agnoli, esponente culturale di spicco spesso perplesso riguardo la linea di questo Pontificato : ” Personalmente mi stupisco che mons. Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia Accademia per la vita, abbia detto qualcosina, ma solo e soltanto oggi, a giochi fatti, quasi per dovere! Mi ricorda un po’ la presa di posizione di mons. Bruno Forte sulla legge Cirinnà, il giorno dopo l’approvazione.





Nessie - Quando avvengono cose inspiegabili e sgomentevoli significa che il Nuovo Ordine Mondiale bussa già alle nostre porte quotidiane in veste di Leviatano terribile, temibile, assurdo e incomprensibilmente crudele.  Per questo il piccolo Charlie deve vivere, e aiutarlo a salvarsi, significa salvare tutti quanti  noi.